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La mamma di Federico Tedeschi scrive al procuratore Prestipino: “Vivo con le prove dell'omicidio in casa” | VIDEO

Federico Tedeschi, secondo la ricostruzione ufficiale, sarebbe morto nel 2017 a 19 anni per cause naturali (omicidio). La madre, avvocatessa, crede che sia trattato di un omicidio e per questo ora scrive al procuratore capo di Roma Michele Prestipino. E i dubbi in effetti sono tanti, come vi abbiamo raccontato quest’anno con numerosi servizi di Antonino Monteleone

“Gent.mo dott. Prestipino, mi spiace molto distoglierla dai suoi compiti istituzionali, chiedendole, gentilmente, un po’ del suo tempo... È atroce, mi creda, convivere con le prove dell’omicidio di tuo figlio... Voglio la verità, mi attendo che il colpevole venga finalmente assicurato alla giustizia...”. La madre di Federico Tedeschi, l'avvocatessa Emanuela Novelli, scrive al procuratore di Roma Michele Prestipino, come riporta il Corriere della Sera.

Lo fa convinta che suo figlio il 26 novembre 2017 non sia morto, a Roma a 19 anni, per cause naturali (un infarto), come recita la ricostruzione ufficiale, ma per un omicidio. Perché i dubbi sono tanti come vi abbiamo raccontato quest’anno con numerosi servizi di Antonino Monteleone (l’ultimo, di aprile, lo trovate qui sopra).

“Mi creda, dott. Prestipino, è estremamente doloroso per me svegliarmi ogni giorno...”, scrive la donna che ha lasciato intatte in casa tutte le possibili prove. “È atroce convivere con macchie, impronte e tracce di un omicidio e tale atrocità non viene attenuata neanche dal sorriso di Federico presente in ogni stanza. Sono perfettamente consapevole del fatto che, si parli di omicidio o di morte naturale, sempre al riquadro 25 del Verano mio figlio Federico Tedeschi giace; con altrettanta chiarezza mi lasci esprimerle, però, il mio stato di inquietudine, perché dove non c’è verità non c’è giustizia, e dove non c’è giustizia non c’è pace, né per me né per mio figlio divenuto angelo per mano assassina”.

Critica le prime ricostruzioni, “l’esecrabile superficialità con cui sono state condotte le indagini” che avrebbe portato a “conclusioni errate, verosimili solo ad una mente distratta rispetto ad almeno due elementi chiari sin dall’inizio: grata di sicurezza aperta dall’interno e scalfittura del mobile da sotto a sopra, con l’aggiunta che Federico non era un assuntore di sostanze stupefacenti… Ho trovato incongruenze, imprecisioni e lacune investigative, poi messe bene in luce nella denuncia del 12 giugno, che però giace in Procura al pari di un relitto oramai affondato”.
 

Cita l’ultimo tema di quinto liceo del figlio: “Federico a dimostrazione dei valori che gli avevo trasmesso aveva scritto: ‘Nonostante i numerosi fatti negativi che potrebbero minare la nostra fiducia nelle istituzioni, dobbiamo sempre pensare che la maggioranza delle persone che ci tutelano esegua i propri doveri con onestà e impegno’”.

“È con la massima serenità d’animo che ricorro a lei, dott. Prestipino, affinché quelle parole scritte da Federico nel proprio tema non continuino a significarmi più un’illusione, affinché venga nominato al più presto il Pm che giunga ad assicurare l’assassino di mio figlio alla giustizia, pur nella consapevolezza che Federico continuerà a giacere nel riquadro 25 del Verano, ma con la pace che merita lui e, di conseguenza, io stessa, mio marito e soprattutto Ludovica, perché non cresca con la convinzione che la morte di un Federico Tedeschi non interessa a nessuno...”.

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