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Clubhouse, il social della voce, conquista l'Italia. Ma i nostri dati che fine fanno?

 

Matteo Viviani questa sera, su italia1, ci parlerà di Clubhouse, il social del momento. Niente immagini, video o testi; su questa piattaforma per conoscersi e confrontarsi si può usare solo la voce. Sempre più italiani si stanno innamorando del nuovo social ma i dubbi circa la sicurezza dei nostri dati e della nostra privacy non sono pochi

Questa sera a Le Iene, Matteo Viviani ci parlerà di Clubhouse, un social network all’interno del quale è possibile comunicare soltanto con la voce. Niente messaggi di testo, immagini e video; su Clubhouse per conoscersi e confrontarsi bisogna semplicemente parlare. 

L’idea nasce da una start up americana fondata nel 2020 da Paul Davison e Rohan Seth. I due imprenditori in poco tempo hanno raccolto decine di milioni di dollari di investimenti e il valore dell’app ha già raggiunto il valore di un miliardo. Dopo aver riscosso un grande successo in America e in alcuni paesi dell’Europa, Clubhouse è arrivata in versione beta anche in Italia e la gente se n’è immediatamente innamorata.

Come mai? Una motivazione è sicuramente legata al fatto che attualmente il social è a numero chiuso. Per accedere bisogna essere invitati da qualcuno che è già presente al suo interno e che avrà a disposizione solo due inviti. In questo modo Clubhouse si è assicurata un’utenza in qualche modo già connessa e con degli interessi comuni. Inoltre, la sua “esclusività” ha portato sempre più persone a desiderare di essere invitati al suo interno, tanto che su Ebay c’è già chi ha messo in vendita i propri inviti

Se da un lato migliaia di italiani si stanno fiondando su questa nuova piattaforma, senza farsi troppe domande, i dubbi e le perplessità sul modo in cui Clubhouse gestisca i nostri dati non sono pochi. Il social ci chiede di poter accedere alla nostra rubrica e registra la nostra voce, ma questi dati che fine fanno? La policy sulla privacy della nuova piattaforma è adeguata al Gdpr europeo? 

Per accedere a Clubhouse, infatti, bisogna registrarsi con il proprio numero di telefono e accettare la condivisione dei nomi e numeri presenti nella nostra rubrica. Anche se Clubhouse dichiara di trattenere questi dati in maniera sicura, i dubbi rimangono tant’è che le autorità garanti per la protezione dei dati europee, tra cui anche quella italiana, hanno richiesto più informazioni alla società. A oggi non hanno ancora avuto risposta.

“Una cosa è trattare i dati personali di chi sceglie di entrare in contatto con Clubhouse, una cosa diversa è che Clubhouse si ritrovi dentro casa dati personali di qualcuno che non ha consapevolmente scelto di utilizzare Clubhouse” ha riferito Guido Scorza, membro autorità garante per la protezione dei dati personali, a Matteo Viviani. 

Insomma, Clubhouse presenta diverse falle all’interno del suo sistema di privacy e Matteo Viviani ha voluto vederci chiaro nel servizio che andrà in onda questa sera, martedì 16 febbraio, su italia1. Non perdetevelo!

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