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Omicidio di Serena Mollicone, nuove ombre sulla droga in caserma | VIDEO

Nuova udienza per il processo sull’omicidio di Serena Mollicone. Parla in aula un’amica della ragazza uccisa appena 18enne nel 2001. Secondo la sua testimonianza si sarebbe consumata droga anche in ambienti della caserma. Con Veronica Ruggeri abbiamo provato a ricostruire i tanti misteri attorno al giallo di Arce

Si torna a parlare della droga e di quel possibile legame con gli ambienti della caserma di Arce. Nuovo tassello nel processo per la morte di Serena Mollicone. A oltre 20 anni dalla sua uccisione ancora non c’è il nome del colpevole. Durante l’ultima udienza sono stati ascoltati alcuni amici della ragazza uccisa appena 18enne. Una di loro avrebbe parlato dei giri di droga nel paese in provincia di Frosinone. Ma alla testimonianza avrebbe aggiunto particolari che getterebbero nuove ombre su chi viveva e lavorava nella caserma del paese in quegli anni.

Secondo la testimone il figlio del maresciallo in servizio nel 2001 avrebbe consumato cocaina anche negli ambienti della caserma. Al momento non ha alcuna conferma né è chiaro se fossero luoghi di lavoro o se invece si trattasse delle abitazioni private. Sembrerebbe che nessuno dei militari in servizio in quegli anni agli ordini del padre del ragazzo avesse approfondito questo aspetto. Questa ulteriore testimonianza getta ombre su Marco Mottola che assieme a suo padre Franco Mottola e la rispettiva moglie assieme a due militari in servizio nel 2001 sono a processo per l’omicidio di Serena Mollicone. 

Con Veronica Ruggeri vi abbiamo raccontato i tanti misteri di questa vicenda. Ci siamo messi anche sulle tracce di un carabiniere, oggi in pensione, che lavorava come appuntato nella caserma di Arce. “Io mi sono dimenticato tutto, ci sono volte che noi perdiamo la memoria”, ci dice l’ex militare. “Mi spiace perché proprio non c’ero… Perché se c’ero questa storia sarebbe finita già da tanto”. Una frase molto forte detta da un carabiniere: che cosa avrebbe potuto fare dopo la morte di Serena? “Ho dato vari spunti a livello investigativo. Poi è successa una guerra fra noi”. Questi spunti avrebbero creato tensioni tra i colleghi? Che cos’è successo a quei carabinieri dopo l’omicidio? Possibile che il brigadiere Tuzi sia una vittima di quella guerra? Si torna in aula il prossimo il 24 settembre.

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