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Una campagna per Malika, la ragazza cacciata da casa senza vestiti perché lesbica | VIDEO

È stata cacciata da casa dopo aver fatto coming out. Tutta Italia si è mobilitata per Malika, la ragazza di Castelfiorentino (Firenze) che si è ritrovata anche senza vestiti. Veronica Ruggeri l’ha incontrata per provare a ricucire con la sua famiglia. Né la mamma, né il papà vogliono saperne. Riusciamo a contattare anche il fratello, ma è troppo presto per un passo indietro da parte loro. E per aiutare Malika è stata aperta una raccolta fondi che in pochi giorni ha superato i 130mila euro

 

Io non ho figli”. Sono le parole che la mamma di Malika dice a Veronica Ruggeri. Abbiamo provato a incontrare la famiglia di questa 22enne di Castelfiorentino (Firenze). Lei non ha più una casa dove tornare alla sera, non ha potuto prendersi nemmeno altri vestiti da portarsi via. Ha perso tutto quando ha detto ai suoi genitori che amava una donna. Una vicenda per cui si sono mobilitati in tantissimi, compresi Fedez, Elodie, Mahmood e Alessandra Amoroso che hanno condiviso post sui social per lei. E c’è anche chi ha aperto una raccolta fondi per aiutarla.

Li ho sempre visti farsi in quattro”, dice la ragazza parlando dei suoi genitori. “Non mi hanno mai voluto far giocare a pallone perché dicevano fosse uno sport da maschi, nonostante ci fosse chi mi apprezzava”. Malika dopo aver conosciuto la sua attuale ragazza, se ne innamora. Il loro rapporto cresce giorno dopo giorno. Per lei c’era un problema: dirlo alla sua famiglia. “Non avevo il coraggio di parlare con loro. Ho scritto una lettera, l’ho lasciata in un cassetto e sono andata al lavoro. Al mio ritorno speravo in un abbraccio, ma non ho più visto gli occhi di mia mamma”, racconta la ragazza.

La mamma le ha risposto con note audio sul telefono. Dalla voce sembra imbestialita: “È uno schifo, accidenti stronza. Speravo fossi una persona per bene. Ma così no, non mi puoi chiedere questo”, si sente urlare. Poi se la prende con la fidanzata: “Se la vedo, la sbrano che le venisse il cancro”. Anche per loro ha parole di fuoco. “Ci hai fatto toccare il fondo sempre di più”. Per lei il problema è il giudizio degli altri: “Sono fortunati perché hanno figli normali. Solo noi siamo schifosi. È il più grande dolore che tu mi potessi dare in vita tua, la più orrenda. Vomito, vomito, vomito per questo schifo”.

“Mi hanno detto che preferivano un figlio drogato perché era curabile e io non lo sono. Mi hanno detto che per loro sono morta”, racconta Malika. Da quel giorno non smette di piangere. “Non capisco perché tutto questo odio. Mi hanno detto che hanno cambiato la serratura e che i miei vestitili avevano portati alla Caritas”. Oggi lei ha vestiti prestati e non ha più niente. Ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine. “Con loro sono tornata a casa e mia mamma ha detto di non conoscermi”, racconta Malika che in questi giorni è ospitata dalle amiche e dalla fidanzata.

Malika lavora da sempre ma non ha soldi a sufficienza per ricomparsi tutto e per l’affitto. È stata aperta una raccolta fondi che ha superato i 30mila euro. “Mi sento demolita dentro, a pezzi. Ho messo a repentaglio la mia vita a Firenze, mi stavo per gettare nell’Arno. Spesso ci penso che cosa ci faccio qui”, dice.

La procura ha aperto un’inchiesta e sta indagando sulle minacce che ha ricevuto. Ma i suoi genitori per il momento non hanno cambiato idea. Malika ha chiamato Le Iene per raccontare la sua storia e per farsi aiutare. Veronica Ruggeri prova a raggiungere la madre. “Avete sbagliato persona, io ho solo un figlio maschio”, dice andandosi. Proviamo con il padre, ma non ne vuole sapere.

Dopo qualche ora ci telefona il fratello di Malika: “Non prendo le parti di una persona che fa schifo. Questa cosa andrà avanti per anni. Per i miei genitori è una malattia: le hanno tolto la residenza ed è disconosciuta”. Per loro è ancora troppo presto per tornare sui loro passi. “Li perdonerei, ma non tornerei da loro”, dice Malika. Intanto in tantissimi avete accolto l'invito di Veronica Ruggeri: in pochi giorni avete donato oltre 130mila euro alla raccolta fondi aperta per lei. "Questo risultato è stato inaspettato, sicuramente una parte la darò in beneficenza". 

PER CHI VOLESSE AIUTARE MALIKA, PUÒ DONARE SU GOFUNDME

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