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Renzi diventa editorialista di Arab News e elogia ancora Bin Salman | VIDEO

Nuovo impegno in Arabia Saudita per il senatore ed ex premier Matteo Renzi con un quotidiano molto vicino al regime. E nuove lodi per la politica del principe ereditario, accusato dalla Cia e dall’Onu di essere il mandante del terribile omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Noi con la nostra Roberta Rei vi parliamo da tempo di tutta questa storia

Tornano al centro di attualità e polemiche i rapporti tra Matteo Renzi e l’Arabia Saudita, e in particolare quelli con il principe ereditario e uomo forte del regime Mohammed bin Salman, che il senatore ha chiamato “my friend” in un’intervista e che è accusato dalla Cia e dall’Onu di essere il mandante del terribile omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Un tema questo di cui ci siamo occupati spesso recentemente con la nostra Roberta Rei, come potete vedere qui sopra nell'ultimo servizio andato in onda .

L’ex premier e attuale leader di Italia Viva è diventato ora, come riporta Il Fatto Quotidiano, editorialista di Arab News, quotidiano in lingua inglese con sede a Riyadh e considerato vicino al regime. L’esordio è in lode di AlUla, il progetto di una città verde ed ecosostenibile a cui Bin Salman tiene molto. Renzi, oltre a sedere nel board del Future investment institute controllato dal fondo sovrano Pif del governo saudita, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano Domani farebbe parte anche dell’advisory board della Royal commission che si occupa proprio dello sviluppo di AlUla.

Nel primo editoriale per Arab News, “AlUla can be the city of the future, as well as of the past”, “AlUla può essere la città del futuro, così come del passato”, loda il progetto di urbanistica green della città e la politica di inclusività sociale e attenzione alla cultura che verrebbe seguita secondo lui dalla corona.

Toni molto simili insomma al “my friend” e al “nuovo Rinascimento” saudita lodato durante l’intervista a Riyadh di fine gennaio di Renzi a Mohammed Bin Salman che tante polemiche ha scatenato. Ricordiamo che il principe ereditario è accusato dalla Cia e dell’Onu di essere il mandante del terribile omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, fatto letteralmente a pezzi all’interno del consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul il 2 ottobre 2018.

Per questo più volte abbiamo cercato di contattarlo con la nostra Roberta Rei. La Iena ha anche parlato con Hatice, la vedova di Jamal Khashoggi, che ha una domanda per il senatore: “Davvero è più felice per questo lavoro (quello nel board saudita, ndr), che dà più importanza ai suoi interessi che alla libertà e ai diritti umani?”.

Alla fine, come potete vedere dal servizio qui sopra, Renzi ha accettato di risponderci: “Non metto i miei interessi personali davanti ai diritti umani. È una frase ingiusta, però detta da una donna che ha sofferto molto e a cui va il nostro rispetto”. E l’omicidio di Khashoggi? “È una vicenda molto triste, che io ho già condannato negli anni scorsi”. Condanna anche il mandante? “Le decisioni su quello che è accaduto saranno prese dalle autorità competenti. Noi rispetteremo questo”.

Gli Stati Uniti con il nuovo presidente da Joe Biden hanno emesso il cosiddetto “Khashoggi ban”, contro chi perseguita i dissidenti politici individuando 76 persone che potrebbero essere sanzionate. “Tra questi non c’è il principe Bin Salman, è giusto condannare l’omicidio, anzi è il minimo, gli esecutori e i mandanti saranno individuati dalle autorità, che non sono io”, dice Matteo Renzi che nega anche un conflitto d’interesse per i suoi viaggi all’estero. “L’attività da parlamentare è compatibile con l’andare a fare iniziative da ex presidente del Consiglio, da cittadino o da senatore, all’estero. Non vi è alcun conflitto d’interesse”. Difende invece quel “my friend” a Bin Salman: “Io chiamo ‘my friend’ una persona che conosco da anni, che è un mio amico”.

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