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Roberto Battaglia, l'imprenditore che denunciò la camorra e l'accusa di alcune ex dipendenti | VIDEO

Roberto Battaglia è un imprenditore che nel 2008 ha avuto la forza di denunciare per estorsione la camorra diventando un simbolo di coraggio e giustizia. Oggi si è trasferito a Roma e ha aperto cinque attività ma sembrerebbe che nella veste di imprenditore abbia adottato dei comportamenti che, se confermati, potrebbero oscurare la sua figura di uomo rispettoso della legge. Ha indagato Luigi Pelazza nel servizio andato in onda a Le Iene

Roberto Battaglia è un noto imprenditore agricolo della provincia di Caserta che nel 2008 ha denunciato per estorsione la camorra portando all’arresto di una trentina di persone del clan dei Casalesi. 

Ma se da un lato Battaglia viene considerato un simbolo della giustizia che non si piega alla camorra, dall'altro sembrerebbe che nella veste di imprenditore invece abbia adottato dei comportamenti, che se confermati, potrebbero oscurare la sua figura di uomo rispettoso della legge. 

Dopo la sua denuncia infatti l’imprenditore ha perso le sue aziende nel Casertano e si è trasferito a Roma dove ha aperto cinque nuove attività alimentari. Luigi Pelazza ha intervistato alcune ex dipendenti di Battaglia attualmente in lite con l’imprenditore che accusano di non aver rispettato i loro diritti di lavoratori. 

“Sembrava veramente un bravissimo uomo ed ero veramente contenta di lavorare con lui” ci ha detto una di queste donne. Sempre secondo la dichiarazione di alcune donne, il contratto il più delle volte non veniva neanche consegnato e venivano fatti orari extra mai retribuiti. “Dovevamo implorare noi di avere questi soldi, lui ogni volta invitava scuse”, racconta una delle intervistate. 

Inoltre, sempre secondo la testimonianza delle ex dipendenti, il registratore di cassa, che dall’1 gennaio 2020 deve obbligatoriamente essere collegato all’Agenzia delle entrate, sarebbe stato sempre scollegato. Così, Luigi Pelazza si è recato a sorpresa in una delle attività di Roberto Battaglia e, dopo aver osservato delle anomalie nello scontrino, ha notato che la cassa non risultava collegata.  

L’avvocato che difende alcune delle donne sentite da Pelazza ha riferito di aver scoperto che dopo diversi contratti a tempo determinato queste venivano assunte da un'altra società che fa capo sempre a Battaglia. In pratica le dipendenti cambiavano posto di lavoro senza mai spostarsi davvero. 

Luigi Pelazza decide di andare a parlare, carte in mano, con Roberto Battaglia che racconta di aver immediatamente cominciato a pagare gli stipendi arretrati alle ex dipendenti in questione. Ma, oltre alle attività legate a queste donne, sembrerebbe sospetto anche quello che è successo nel fallimento della società di Battaglia avvenuta nel 2017.

Insomma, i dubbi sono tanti ma Luigi Pelazza riesce a strappare una promessa da parte dell’imprenditore: “Nei prossimi giorni mi dedico a queste persone che fanno parte di queste 11 e le garantisco che le pagherò”. 

 

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