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Simona Vergaro a Le Iene: “Fratellì mi ha scritto dal carcere, ma non accetto le sue scuse” | VIDEO

Simona Vergaro racconta in diretta Instagram con Nicolò De Devitiis queste settimane dopo l’arresto dell’ex compagno Fratellì e dopo il nostro servizio sul caso. Il rapper deve rispondere di maltrattamenti verso di lei. Nella nostra diretta lancia un messaggio di speranza verso chi subisce violenza 

Mi ha scritto dal carcere per chiedermi scusa. Ma non l’accetto”. Simona Vergaro ha raccontato in diretta Instagram a Nicolò De Devitiis come sta vivendo queste settimane dopo l’arresto del suo ex compagno Fratellì. Il rapper sarebbe accusato di maltrattamenti verso di lei, come vi abbiamo raccontato nel servizio che potete vedere qui sopra.

Mi ha svegliata mettendomi le mani addosso per 10/15minuti”. Inizia da qui la sua testimonianza ricostruendo quello che sarebbe successo la mattina dell’arresto Algero Correntini che su Instagram si fa chiamare “truce 1727 wrldstar” dai suoi oltre 200mila follower. Noto alle cronache e sui social per il video virale mentre sfreccia a 110 chilometri orari su una provinciale di Roma fino a fare un incidente, è diventato famoso per la frase al momento dello scontro: “Ho preso il muro, Fratellì”.

Simona Vergaro è finita al centro dei recenti e, se confermati, gravissimi fatti di cronaca. Secondo le indagini dei carabinieri, una mattina di gennaio il rapper 1727 l’avrebbe picchiata facendola scappare da casa completamente nuda. A lei hanno dato 30 giorni di prognosi per le percosse e lei stessa dice di non sentire più da un timpano. Lui invece è stato portato in carcere a Rieti in attesa di processo. 

Nel nostro servizio l’abbiamo messa in contatto con una psicologa che in queste settimane le sta dando una mano. “Lei assieme alla mia famiglia sono gli aiuti più grandi”, ha detto in diretta Instagram. “Algero dal carcere mi ha chiesto scusa, ma ora non l’accetto. Sono determinata a voltare pagina”. Simona ha raccontato per la prima volta proprio a Le Iene la sua versione dei fatti partendo da quella mattina. “Mi ha voluto umiliare. Ha preso il mio telefono per chiamare mio padre mentre mi picchiava e lui ha sentito”, sostiene. “Poi ha preso dal ripostiglio una cosa di ferro e ha iniziato a darmela addosso per una ventina di volte”. E a quanto racconta non sarebbe stato un caso isolato. 

Non bisogna mai sottovalutare i campanelli d’allarme di chi vuole toglierti poco alla volta la libertà”, dice oggi Simona che sta cercando in tutti i modi di riprendere in mano la sua vita. “Dopo il servizio de Le Iene in tantissmi mi hanno scritto per esprimermi solidarietà, ma anche per raccontarmi la loro storia. Non ci sono solo donne vittime di violenza, ma anche uomini. A tutti dico che l’importante è avere il coraggio di denunciare subito. Io l’ho fatto in ritardo”. 

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