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Ucciso dalla polizia a Chicago: Adam, 13 anni, aveva le mani alzate | VIDEO

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Alta tensione negli Stati Uniti, soprattutto in due città. A Chicago diffuso il video che mostra Adam Toledo, 13 anni, a mani alzate prima di essere ucciso da un poliziotto. A Minneapolis, dove si celebra il processo per la morte di George Floyd, rilasciata su cauzione l’agente che domenica ha ucciso un afromericano. Di violenze della polizia americana e tensioni razziali ci ha parlato la nostra Nadia Toffa nel servizio che vedete qui sopra

Alta tensione, cortei e nuove polemiche negli Stati Uniti per nuove violenze e uccisioni della polizia che hanno come vittime persone afroamericane o ispaniche, un argomento di cui vi abbiamo parlato anche noi con Nadia Toffa nel servizio del maggio 2017 che vedete qui sopra.

L’ultimo caso riguarda un ragazzino ispanico, Adam Toledo, ucciso a 13 anni il 29 marzo scorso a Chicago da un agente. Un video, appena diffuso e ripreso dalla body cam, la telecamera che portano obbligatoriamente addosso i poliziotti Usa, mostra il ragazzino disarmato e con le mani alzate come potete vedere dalla foto.


 

Dopo la diffusione delle immagini la tensione in particolare a Chicago è alle stelle. La sindaca Lori Lightfoot, è scesa in piazza con la comunità latina parlando di immagini “atroci e strazianti”. Il video mostra l’inseguimento in un vicolo di Adam Toledo da parte dell’agente: gli intima di fermarsi e di gettare a terra l'arma che avrebbe tenuto in mano. Quando alza le mani, il ragazzino viene raggiunto dal colpo mortale al petto. Nel frame si vede che il ragazzo non aveva in mano nulla.

All’inizio la polizia aveva sostenuto che era armato. Secondo la Cnn, la versione è che la sua pistola che è stata poi ritrovata a pochi metri dal corpo del ragazzo, che vedete qui sotto in una foto. Con quella avrebbe fatto partire poco prima dei colpi in aria, forse addirittura per gioco, gli abitanti del quartiere avevano chiamato per questo la polizia. L'agente Eric Stillman, 34 anni, che ha sparato, è stato sospeso.


 

È stata invece rilasciata sempre oggi a Minneapolis, dopo il pagamento di una cauzione da 100mila dollari, l’agente di polizia Kim Potter che domenica scorsa ha ucciso, credendo di star usando il taser e non la pistola, Daunte Wright, un afroamericano di 20 anni fermato per un'infrazione stradale.

Tutto questo mentre proprio a Minneapolis si sta svolgendo il processo per l’omicidio di George Floyd, l’afroamericano ucciso il 25 maggio 2020 durante un arresto. Un dramma che scatenò una fortissima ondata di indignazione e proteste negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Partendo dal video in cui implorava, tenuto a terra con un ginocchio da un poliziotto durante un arresto: “I can’t breathe”, “Non respiro”.

La nostra Nadia Toffa, come vedete in alto, ci aveva portata negli Stati Uniti nel maggio 2017 per aiutarci a capire il livello di tensione razziale, soprattutto all’interno della polizia, nel reportage che vedete qui sopra. In America dove ogni anno mille persone vengono uccise dagli agenti, un afroamericano ha il doppio di probabilità di morire così e 89 persone su 100 hanno almeno un’arma.

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