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Il boom di Voilà, l'app che trasforma i selfie in cartoni animati. Ma attenzione alla privacy | VIDEO

Voilà permette di trasformare i selfie in cartoni animanti. A pochi giorni dal lancio l’app sta spopolando sui principali store online, ma come nel caso di Faceapp c’è chi ha sollevato dubbi sulla privacy degli utenti. Un tema di cui noi de Le Iene ci siamo occupati spesso

C’è un nuovo fenomeno che spopola nel mondo delle app: parliamo di Voilà, che permette di ritoccare le foto grazie all’intelligenza artificiale trasformandole in cartoon. Sviluppata da una piccola società canadese, a pochi giorni dalla pubblicazione sta scalando la vetta delle applicazioni più scaricate su Google Play e App Store.

L’idea sembra essere quella di permettere a tutti di trasformarsi in un personaggio dei cartoni animati d’animazione. Per farlo basta scattarsi un selfie, caricarlo sull’app e in pochissimo tempo ci si trova catapultati nel mondo dei cartoni.

Ma come accaduto in passato per app simili - il caso più famoso è FaceApp, che trasforma i volti delle persone tramite IA - anche per Voilà si è palesato qualche dubbio sulla privacy. L'app infatti, come riporta l’Ansa, richiede agli utenti di caricare un selfie o un ritratto in modo che il viso venga rilevato dall'algoritmo e trasformato in una selezione di quattro diversi rendering animati. 

Secondo un'analisi dei termini di utilizzo, effettuata dalla società di sicurezza Kaspersky, una clausola afferma che le foto utilizzate nell'app diventano di proprietà dell'azienda, che potrebbe utilizzarle anche per altri scopi. La stessa Kaspersky ha però affermato che, a oggi, Voilà risulta affidabile perché non mostra comportamenti sospetti nell'invio di informazioni verso server di terze parti. 

Un tema, quello della privacy e sicurezza online, di cui noi de Le Iene ci siamo occupati spesso. Nicolò De Devitiis si era occupato proprio di questo tema nel servizio che vedete qui sopra a proposito degli account Instagram hackerati, mentre Matteo Viviani ci aveva parlato prima della privacy su Facebook e poi di quella sul nuovo fenomeno Clubhouse. 

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