Nunzio racconta a Max Andreetta di essere stato raggirato da Santino, l'uomo che considerava il suo migliore amico. Dopo la morte della madre e del fratello, rimasto solo e incapace di leggere e scrivere, Nunzio si era affidato a lui per gestire la burocrazia della successione. Ma quella fiducia, e una firma messa senza capire, gli sarebbero costate carissime, trasformandosi in una condanna.