Riparte il Giro d’Italia, purtroppo con la piaga del doping sempre in agguato. Rischiamo di arrivare alla fine della competizione e chiederci: “Ha vinto il più bravo o solo quello che ha eluso i controlli antidoping?”, come dice Alessandro De Giuseppe.
Due anni fa aveva intervistato il medico e atleta Pierre Sallet che ha mostrato come si possono eludere anche i controlli del passaporto biologico. Dopo l’esperimento, questo medico ha contattato l’agenzia mondiale antidoping per mostrare le sue scoperte, ma non ha ricevuto alcuna risposta. “Quello che mi dà fastidio è che i nostri dati sono a disposizione di tutti ma nessuno li considera”, dice il medico.
Sallet spiega questo silenzio con un ragionamento molto semplice “se a gestire l’antidoping sono le stesse federazioni che promuovono lo sport il rischio di conflitto d’interesse è alto”.
Per questo non avremo mai la certezza che i ciclisti nelle prime posizioni siano puliti, possiamo solo sperarlo e desiderarlo per il bene di questo sport bellissimo.