Il parricidio a 23 anni. Il carcere per 9 e quella voglia di una nuova vita. I corsi di networking come speranza per un futuro migliore. Questa è la storia di Luigi Celeste, della sua infanzia caratterizzate da violenze domestiche e delle sue due vite.
La prima vita di Luigi è quella caratterizzata da quel padre violento. “Nella sua vita ha scontato più di 23 anni di carcere”, dice il figlio. “Sfogava la sua debolezza mentale con la gelosia verso nostra madre che ha perso tutti i denti per le botte prese da lui”. Luigi per 23 anni ha assistito a quelle violenze finché un giorno non ha preso una pistola e ha ucciso il padre.
Così finisce la sua prima vita. Viene condannato a 12 anni di carcere, poi ridotti a 9. “Mi sono detto che dal carcere doveva rinascere una nuova persona”, dice a Pablo Trincia. “Ho iniziato a studiare buttandomi a capofitto nell’inglese e nell’informatica”. Oggi è un uomo libero. È un tecnico specializzato nella sicurezza informatica e riesce anche a girare il mondo. Il passato? Non ha rimorsi.