Nuovo capitolo dell’inchiesta di Cristiano Pasca sulla morte di Mario Biondo, il cameraman italiano trovato morto nella sua casa di Madrid, dove viveva con la moglie Raquel Sanchez Diaz, nel 2013. Ci siamo occupati di questo caso con un primo servizio del 19 marzo e il secondo del 26 marzo.
Sono sei anni che la famiglia di Mario chiede verità. Dopo che la polizia spagnola archivia il caso come suicidio, i familiari sporgono denuncia in Italia per omicidio contro ignoti. Le indagini italiane fanno emergere elementi clamorosi e contraddizioni. In questo servizio la Iena si concentra sul computer di Mario e sulle modifiche che sarebbero state fatte sul portatile dopo la sua morte. “Dal computer di mio figlio sono stati cancellati 996 gigabite di memoria”, dice la mamma di Mario.
Eppure la moglie, Raquel, in un primo momento dice ai magistrati di aver cancellato solo sue foto da quel dispositivo. Cosa che sembra improbabile dato che se così fosse dovrebbero essere decine di migliaia di foto. Emerge poi che quindici giorni dopo la morte del cameraman sul computer sia stato installato un software per il controllo da remoto (ovvero per accedere a quel computer senza bisogno di averlo fisicamente tra le mani).
Sono solo alcune delle contraddizioni e dei punti d’ombra che ancora avvolgono la vicenda e che Cristiano Pasca ripercorre una per una.
Guarda qui sotto tutti i servizi dedicati alla morte di Mario Biondo.