Fame, malattie, torture continue: 9 ragazzi raccontano a Gaetano Pecoraro le terribili condizioni dei centri di detenzione per migranti in Libia. L'Italia finanzia alcune ong per dare un aiuto: ma i capi libici permettono che gli aiuti arrivino davvero a chi ha bisogno?
Nove ragazzi raccontano a Gaetano Pecoraro le condizioni terribili in cui si vive nei centri di detenzione per migranti in Libia: niente cibo né spazio per sedersi, appena due bagni per 800-900 persone.
Parlano di pestaggi all’ordine del giorno, anche con bastoni e catene. Uno di loro racconta di essere stato torturato fino a perdere i sensi, anche con l’elettricità. In condizioni così disumane proliferano malattie come la scabbia ma anche la tubercolosi.
Lo Stato italiano finanzia alcune ong per dare un aiuto. Cosa fanno con i soldi dati dallo Stato italiano per intervenire in aiuto dei migranti? Cosa fanno i capi libici dei centri di quanto viene loro consegnato? Le autorità libiche permettono un’assistenza?