> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
Play
Il disturbo post traumatico da stress colpisce molti militari, soprattutto dopo le missioni in zone di guerra, con attacchi di panico, tachicardia, incubi e nei casi più estremi suicidi. Ma non è garantita un'adeguata assistenza psicologica. Roberta Rei è andata a parlarne con il ministro Trenta

Attacchi di panico, tachicardia, incubi e nei casi più estremi il suicidio. Sono le conseguenze di quello che è definito come disturbo post traumatico da stress. Colpisce le persone che hanno vissuto momenti di forte pressione: tra loro ci sono anche i reduci dalle missioni militari come quelli in Iraq o Afghanistan. Tra “i civili” il disturbo è riconosciuto e curato, per i soldati invece non è prevista alcuna assistenza psicologica.

Questo disturbo si palesa dopo gravi violenze, incidenti stradali o terremoti, ma anche, come nel caso dei soldati, in seguito a attacchi terroristici e guerre. In Italia su questo non esistono dati precisi. C’è solo una stima di qualche anno fa, secondo cui cui ne erano affetti 267 militari.

Molti però hanno paura a richiedere la dovuta assistenza psicologica perché temono ripercussioni nella loro carriera. Come è successo a Tommaso che ha avuto il coraggio di chiedere aiuto, ma la risposta da parte dei suoi superiori non è stata delle migliori.

Per rompere questo muro di silenzio, Roberta Rei è andata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. “Conosco molto bene il problema che spesso nasce dopo tanti anni, stiamo lavorando per cambiare la legge”, ha detto il ministro.

Altri servizi di questa puntata

Ultime puntate

Archivio Puntate
2018
2018
  • 2023
  • 2022
  • 2021
  • 2020
  • 2019
  • 2018
  • 2017
  • 2016
  • 2015
  • 2014
  • 2013
  • 2012
  • 2011
  • 2010
  • 2009
  • 2008
  • 2007
  • 2006
  • 2005
  • 2004
  • 2003
  • 2002
  • 2001
  • 2000
  • 1999
  • 1998
  • 1997
Nov
Nov
dom 25
dom 25