Sara e Francesco raccontano disperati la morte del figlio Matteo Vinci, 42 anni, barbaramente ucciso dalla ‘Ndrangheta con un’autobomba in provincia di Vibo Valentia.
Tutto per un pezzo di terra di 50 metri quadri, preteso dalla famiglia Mancuso, un clan potentissimo, tra i primi dieci della criminalità organizzata calabrese.
Sara non teme la potente Rosaria Mancuso e l’affronta. La tensione continua va avanti per anni tra minacce e aggressioni, sempre più pesanti, con una vanga e poi con un’accetta a Francesco Vinci (il 30 ottobre 2017).
Loro continuano a denunciare. Fino a che il 9 aprile 2018 i Mancuso fanno esplodere l’auto con a bordo Matteo e Francesco. Si salva solo il padre, che porta ancora addosso ovunque i segni della tragedia.
I Mancuso volevano “finire il lavoro” con gli altri familiari, ma sono arrivate prima le forze dell’ordine.