Il parroco ha vietato il concerto in ricordo di Matteo Vinci, il ragazzo ucciso esattamente un anno fa da una bomba a Limbadi, in Calabria. A mettere quella bomba sarebbero stati i Mancuso, una famiglia di ‘ndrangheta di serie A. E Limbadi è l’epicentro di questa famiglia. Il motivo sarebbe il possesso di un misero pezzo di terra di soli 50 metri quadri.
Prima di mettere la bomba, non erano mancate le minacce alla famiglia Vinci, come raccontano i familiari di Matteo: “Abbiamo cominciato a vedere liquami nelle nostre case, ci hanno rotto i vetri della macchina, ci ammazzavano gli animali, le galline con la testa mozzata…”. Ma presto le minacce diventano delle vere e proprie violenze.
Poi, il 9 aprile del 2018 l’autobomba e la morte di Matteo Vinci. Le indagini hanno portato a 6 arresti, proprio tra gli esponenti della famiglia Mancuso. E oggi, per commemorare Matteo a un anno dalla sua morte, doveva suonare nella chiesa di Limbadi l’orchestra “Falcone Borsellino”. Ma il parroco e il vescovo hanno vietato l’evento. Insomma, a Limbadi la chiesa non ricorda le vittime della ‘ndrangheta.