Nina Palmieri ci racconta la storia di Alba, 17 mesi. È stata abbandonata in ospedale appena nata perché affetta da sindrome di Down. Luca, l’ha adottata, dopo che era stata “rifiutata” per lo stesso motivo da una ventina di famiglie in attesa di adozione.
In Italia solo le coppie composte da un uomo e una donna possono adottare. Quando un minore ha gravi problemi o disabilità però anche un single può richiedere la sua adozione. Luca, napoletano, single appena uscito da una lunga relazione con il suo ex compagno, avvia l’iter: è il primo iscritto in questo registro speciale per single. Lavorando nel volontariato, non ha posto limiti alle malattie e alle disabilità che era disposto ad affrontare: “Ho barrato tutte le crocette”.
“Io non sono un eroe, ho avuto la coscienza di avere un figlio disabile, ma non possiamo pretenderla da tutti”, ci dice Luca, che vive con Alba da quando aveva 30 giorni. Dopo una serie di esami è arrivata l’adozione “ufficiale”.
Il paradosso però resta: “Perché un single è idoneo ad adottare un bambino Down e non bambini senza problemi alla nascita?”.
E tra 10 anni come si vede Luca? Anche con un fidanzato o un marito per lui? “Vediamo, c’è spazio in casa, intanto mi vedo tra 10 anni con la schiena spezzata mentre accompagno Alba a danza e canto, perché adora cantare e ballare”.