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Continua l'inchiesta di Gaetano Pecoraro sulla malasanità in Campania. Dagli orrori per i pazienti fino ai dirigenti che scappano. Questa volta siamo andati anche dal ministro della Salute, Giulia Grillo

“Mi ha distrutto il vostro servizio: un pugno nello stomaco. Mi sembra allucinante”. Il ministro della Salute Giulia Grillo (Cinque Stelle) commenta così, ricevendo la Iena, l’inchiesta di Gaetano Pecoraro sulla sanità in Campania tra Caserta e Napoli.

Nei servizi precedenti siamo partiti dalle formiche sui pazienti e dai topi in corsia per arrivare al meccanismo che, dall’alto porta a questo dissesto. Ovvero: la regola di non effettuare controlli per non far crollare il sistema (con cinque ospedali che intanto sarebbero da chiudere nella sola Napoli).

C’è poi il caso dei dirigenti non nominati regolarmente. Sarà anche per questo che molti di loro ci hanno evitato, anche in malo modo. Con tanto di messaggio a tutti di Giuseppe Guadagno, direttore del distretto sanitario 33: “Non parlate con Le Iene: nello spirito di chi comunque ci dà da mangiare, vi invito a non aprire la bocca”.

Pecoraro lo incontra: Guadagno fa muro, anche il suo incarico sarebbe senza concorso. Altro distretto, altra direttrice con nomina non regolare, la dottoressa Sardelli. La reazione alle domande? Si chiude in bagno. Riusciamo a incrociare per strada il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, che prima scappa e poi dice: “Voi diffamate la sanità”.

Saliamo la scala delle responsabilità e andiamo dal presidente regionale e commissario alla Sanità, Vincenzo De Luca. Anche lui, come gli altri dirigenti pubblici, pagati con i soldi dei cittadini, si rifiuta di rispondere.

In cima alla scala gerarchica c’è il ministro Giulia Grillo: lei, appunto, accetta di incontrare Gaetano Pecoraro: “Il giorno dopo il tuo servizio là doveva piombare tutta la Procura a sequestrare qualunque cosa. Provo sconforto e vergogna. Entro gennaio interverremo con uno o più commissari, chiederemo noi le risposte”.

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