Torniamo sul viceministro alla Salute e sul ruolo della moglie, Giada Nurry, che per Sileri era solo "una segretaria a 1.300 euro al mese". Non la pensa così il datore di lavoro della donna. Che dice: "È una commerciale che guadagna un fisso più premi di produzione in relazione agli obiettivi raggiunti con le vendite delle mascherine". Esiste allora o no un conflitto di interessi, si chiede Filippo Roma?