Michele, 62 anni, vive in macchina da solo da due mesi nel porto di Marzamemi (Siracusa). Ha perso il lavoro e non può più permettersi una casa. “Se continuo così, una corda al collo e via”, dice a Cristiano Pasca.
Anche prima la vita era difficile: una volta pagato l’affitto, viveva con i 100 euro al mese che restavano (“la carne? Pazienza, basta una volta a settimana”). Tutto è cambiato dopo il licenziamento, dopo 15 anni a soli 2 dalla pensione, nella ditta di acquacoltura dove confezionava pesce per “il padrone”, Alfio Puglisi Cosentino, un importante imprenditore di origini nobili, collezionista di opere d’arte.
Michele pensa di essere stato cacciato perché “basso e brutto”. La Iena prova a parlare con “il padrone”, niente da fare. Anche il sindacato non l’ha seguito e pure dalla sorella, che l’ha mandato via di casa, non arrivano aiuti, anzi.
“Mi ammazzo, così non soffro più”, insiste. Cristiano Pasca si prende cura di lui, da una bella doccia a una buona cena: gli torna un sorriso. E alla fine la sorpresa arriva, con un tetto offerto da due ragazzi di colore di 18 anni arrivati in Italia qualche anno fa, che non riescono a rimanere indifferenti, commuovendosi per la sua storia.
Michele è felice, trova anche un lavoretto per due mesi. Quando il lavoro finisce, torna però in macchina perché non vuole pesare sulle spalle dei due ragazzi.
Per dargli una mano c’è un’email: aiutiamomichele@gmail.com: scriveteci per aiutarlo!