"Qui siamo tutti tossici, il virus ci vede e scappa", dice una ragazza di 24 anni. Siamo entrati nel boschetto della droga di Milano Rogoredo. Nelle settimane del lockdown di questa primavera lo spaccio non si è fermato: prostituzione, dosi per pochi euro e giovanissimi hanno continuato a esserci nonostante tutto il paese fosse fermo. Questa disperazione non è riuscita ad arrestarla neppure il coronavirus