Veronica Ruggeri ci racconta la storia di Mithun, un ragazzo di 26 anni nato in India e poi adottato, che è stato trovato impiccato a Porto Sant’Elpidio (Fermo) il 7 agosto 2016 in una villa dove non era mai stato e con addosso vestiti che non sono i suoi. Per i carabinieri è suicidio, per gli amici, la mamma adottiva Lorena questo è semplicemente impossibile.
Ci raccontano l’allegria che l’ha sempre accompagnato, anche negli ultimi tempi da studente universitario. “Era un ragazzo perfetto, purtroppo negli ultimi tempi magari beveva un po’ troppo”, racconta mamma Lorena. “Una volta a tavola ha detto: ‘A me piacciono sia gli uomini che le donne’, dopo qualche giorno l’ho abbracciato e baciato ed è finita lì”.
Mithun quel giorno va da solo a una festa gay nel locale “Tropical”. La notte i carabinieri chiamano mamma Lorena: hanno trovato l’auto di Mithun dopo un incidente, di lui però non c’è nessuna traccia.
Un anziano dice di averlo visto nella notte nudo, diceva di essere stato derubato. Due amici nel pomeriggio lo trovano impiccato, con una tuta da lavoro non sua addosso, in una villa isolata.
Gli avvocati della famiglia contestano la tesi del suicidio e i primi rilievi. La Procura archivia per due volte: il suicidio sarebbe dovuto al fatto che non accettava la sua bisessualità. L’ipotesi dei legali è che sia stato ucciso dopo un incontro che gli si è rivelato fatale.
Veronica Ruggeri ripercorre le sue ultime ore, parlando con le ultime persone che l’avrebbero visto vivo. Seguiamo poi la storia degli abiti ritrovati sparsi in maniera anomala nella zona. Gli elementi che non tornano si accumulano, tra l’itinerario che avrebbe percorso a piedi e il modo in cui è morto. Dopo la sua morte tra l’altro qualcuno avrebbe alterato anche la sua chat su Snapchat.
Il mistero resta aperto. Se avete visto o ricordate qualcosa, scriveteci su redazioneiene@mediaset.it.