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"Ti amo io, ti amo": si pensava che il ragazzino che fuggiva dall'autobus in fiamme a Milano gridasse l'amore per la fidanzata. Ad Alice Martinelli ha raccontato invece che era una preghiera

Ti amo, io ti amo“. Questa frase di uno dei ragazzi che fuggivano dall’“autobus del terrore” ha colpito tutti e sono state avanzate le ipotesi più fantasiose su chi fosse il destinatario di quelle parole d’amore.

Alice Martinelli ha incontrato alcuni di quei ragazzi. Oggi sorridono e ci raccontano come sono andate le cose e quello che hanno provato. Assieme a loro riusciamo a trovare Guglielmo, il ragazzo che ha gridato “ti amo” fuggendo dal pullman in fiamme. Quando lo incontriamo ci svela cosa voleva dire quella frase: “Era rivolta al Signore, sul pullman eravamo tutti disperati e anch’io ho voluto fare la mia preghiera. Quando siamo riusciti a salvarci mi è sembrato che si fosse avverata quindi ho voluto ringraziare Dio e ho urlato “Dio ti amo”.

Insomma, nessuna storia d’amore ma un sincero ringraziamento a Dio dopo lo scampato pericolo. Oggi Ousseynou Sy, il dirottatore del pullman è in carcere, per fortuna nessuno si è fatto male e speriamo che questi ragazzi riescano presto a superare questa terribile vicenda.

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