“Morire senza sangue... Ti accorgi che stai morendo”. Grazia, una donna della provincia di Salerno, due anni fa si è trovata davanti a un bivio: accettare una trasfusione di sangue, e quindi andare contro uno dei precetti del suo credo, oppure morire. Già, perché Grazia è una Testimone di Geova, come altre 250.000 persone in Italia e la sua religione proibisce le trasfusioni di sangue.
Alla fine Grazia accetta: aveva un tumore e aveva dovuto togliere l'utero. Per una complicazione ha avuto bisogno di una trasfusione. Ha pensato: “Non può essere che Geova vuole che muoia”.
Per questo è stata “disassociata”, cioè non può più far parte della comunità dei Testimoni di Geova, e nessuno deve avere i contatti con lei, comprese le sue figlie.
“Io cercavo di far capire loro che eravamo in una setta, loro invece continuano a crederci”, ci spiega la donna, che da due anni non vede più le tre figlie.
Ora vivono con una famiglia di Testimoni di Geova che le ha ospitate. Roberta Rei è andata a parlare direttamente con loro.