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“Può un papà separato vivere con 100 euro al mese?”

Tanto resta a Giovanni, professore universitario, dopo i soldi dati all'ex moglie, magistrato. Che l'ha lasciato per un altro e si è tenuta casa e figlie

Insegno all'università, guadagno 2.000 euro al mese, me ne restano però solo 100 a causa della separazione. E pensare che, oltre tutto, mi ha lasciato lei perché stava con un altro”. La storia di Giovanni (il nome è di fantasia) è una delle più paradossali che si possono incontrare nel mondo delle separazioni complicate, dove c'è una parte debole, che soffre particolarmente per la situazione (assieme ai figli), uomo o donna che sia.

Stiamo raccogliendo le voci da questo mondo: abbiamo intervistato Claudio, che ci ha raccontato la sua storia di “Papà separato che vive con i soldi dei suoi genitori” e Maria. “Ho lasciato il lavoro per la famiglia, lui se n'è andato e non ci dà un euro. Senza i miei non saprei cosa fare”, ci ha detto.

Anche Giovanni, come Claudio e Maria, senza l'aiuto dei genitori non saprebbe come fare. Non solo, lui, a 45 anni, è dovuto proprio tornare a vivere dai suoi, di 75 e 70 anni. “Con 100 euro al mese non solo non posso permettermi un affitto, non posso permettermi proprio niente, nemmeno una pizza. Devo lavorare e basta, senza vedere i soldi che guadagno e tornare subito da mamma e papà in una sorta di ‘schiavitù giudiziaria'”.

Eppure di legge è esperto. Insegna Diritto privato all'università. La moglie però forse è più “forte” in questo campo: è un magistrato nello stesso Tribunale dove sono andati più volte in giudizio per la separazione. “Le decisioni le prendono le sue colleghe”, dice Giovanni amareggiato.

L'odissea delle sentenze è arrivata al secondo grado: “Prima dovevo pagare 800 euro al mese, poi 2.500, e in questo periodo ho accumulato un debito di 20 mila euro con l'ex moglie. Meno male che ero riuscito a estinguere il mutuo per la casa, che ovviamente è rimasta a lei”.

L'ultimo giudizio ha stabilito che Giovanni deve dare all'ex moglie e alle figlie con lei 1.200 euro. Poi ci sono altri 700 che l'ex gli ha fatto pignorare per il debito maturato. Da uno stipendio di 2.000 euro, quello “normale” per un Professore universitario aggregato, ne restano 100 al mese.

Le figlie? Dal 2012 vivono anche loro in mezzo a questa battaglia legale. Sono sempre rimaste con la madre, oggi hanno 14 e 8 anni. L'ultima sentenza ha stabilito che Giovanni, “senza motivazione apparente se non per spingerci a trovare un accordo”, le può incontrare solo per 8 ore ogni 15 giorni. Prima, secondo prassi comune, gli incontri erano un giorno la settimana e un weekend ogni due: “Il nostro rapporto si sta deteriorando. Ci vogliamo sempre bene, le sento tutti i giorni ma manca quell'aggiornamento costante sulle loro vite. Facevamo i compiti insieme, partecipavo alla loro crescita. Non voglio perderle”.

Giovanni oggi di speranze ne ha poche, se non nell'ultima sentenza della Cassazione, per cui ci potrebbero volere anni: “Tutto questo è assurdo e ingiusto. E non sono neanche quello che sta peggio, anche se ‘mi piazzo bene'. Faccio parte dell'Associazione papà separati: ho conosciuto uomini che non vedono i figli da anni e altri che dormono in macchina. Almeno io da ‘ bamboccione di Stato' posso dormire a casa dei miei genitori”.

Ecco qui sotto, le storie di Claudio, papà separato, e di Maria, madre separata, che abbiamo raccolto precedentemente.

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