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Bramini, raccolti 150 mila euro per la casa: ecco come aiutare

A fianco dell’imprenditore di Monza, Sergio Bramini, fallito nonostante 4 milioni di euro mai pagati dallo Stato e sgomberato pure da casa, ci sono già 10 imprenditori per un “prestito ponte”

La battaglia di Sergio Bramini per riavere la sua casa, da cui è stato sgomberato il 18 maggio, diventa la battaglia di tanti altri imprenditori. Sono una decina già a fianco del collega, fallito nonostante vantasse 4 milioni di crediti mai pagati dallo Stato. Il loro progetto proseguirà anche in estate con il tentativo di trovare nuove persone disposte a sottoscrivere il “prestito ponte” per aiutarlo. Noi de Le Iene abbiamo raccontato per primi con Alessandro De Giuseppe la storia di Sergio: continuiamo e continueremo a seguire il suo caso, anche per quanto riguarda questa iniziativa.

Si cercano persone disposte a prestare una somma di denaro che gli verrà restituita entro un anno. “La soluzione definita sotto il profilo numerico prevede di stralciare la duplice posizione di Bramini a cui al momento hanno tolto sia gli uffici che la casa”, spiega Sandro Feole, il referente di questo progetto. “Vendendo gli uffici di Sergio otterremo i soldi da rimborsare a chi li vuole prestare”.

Sfoglia qui sotto nella gallery le foto che raccontano la storia di Sergio Bramini.

Il caso di Sergio Bramini in foto

 
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Per creare il finanziamento e poter ridare la casa a Sergio Bramini basterebbero 50 imprenditori che vogliono anticipare per un anno una somma di almeno 10 mila euro ciascuno. Al momento 12 imprenditori hanno condiviso questo obiettivo impegnandosi concretamente. Fino a oggi sono stati raccolti 150 mila euro da destinare all’acquisto degli uffici di Bramini. Ma è solo un primo passo, l’obiettivo è di arrivare ad almeno 580 mila euro.

Gli anticipi degli imprenditori che ci hanno prestato i soldi verranno restituiti”, sottolinea Feole. “Questa operazione non ha né vantaggi né interessi economici: chi partecipa è accomunato dallo spirito di dare una mano a un imprenditore che ha avuto un trattamento disastroso da parte dello Stato”.

Proprio in questi giorni sono iniziati i primi lavori di Bramini come consulente del governo. Il vicepremier e ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, capo politico del M5S  lo aveva promesso durante la sua visita alla villa di Monza nelle ore precedenti allo sloggio. Bramini ha fatto ora il suo ingresso alla Camera dei Deputati, organizzando un convegno sull’emergenza aste giudiziarie e sulle proposte di modifica legislativa. Un primo passo verso una Legge Bramini a tutela dei tanti imprenditori che si sono ritrovati nella sua stessa situazione. Prosegue anche la sua battaglia legale: l’ultima mossa è stata quella di denunciare la sua banca muovendo l’accusa di usura nei confronti del Monte dei Paschi di Siena.

Guarda qui in basso tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato al caso Bramini.

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