> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Lucca, contro il bullismo a scuola in classe arrivano i poliziotti

Nel progetto sarà coinvolto anche l’istituto di Lucca in cui si sono verificati episodi di bullismo da parte di sei studenti contro un insegnante

Poliziotti in classe per prevenire fenomeni di bullismo e di violenza di genere. Il nuovo progetto che coinvolgerà le scuole di Lucca arriva dopo il video virale dell’insegnante umiliato da sei studenti davanti a tutta la classe. Uno degli autori è stato intervistato dal nostro Andrea Agresti.

All’indomani della messa in onda della nostra intervista si è tenuto in questura un vertice con tutti i soggetti coinvolti. Attorno allo stesso tavolo si sono seduti i dirigenti di polizia e carabinieri, del provveditore agli studi delle province di Lucca e Massa Carrara e dei presidi di vari istituti superiori. Tra questi anche il dirigente scolastico dell’Itc Carrara finito al centro della polemica per il video di bullismo divulgato sui social network. 

Prevenzione ed educazione alla legalità sono le parole d’ordine del progetto presentato. Gli insegnanti e i dirigenti che ne faranno richiesta potranno avere poliziotti e carabinieri nelle loro scuole e nelle classi.

Intanto i sei ragazzini filmati mentre umiliavano e insultavano il loro insegnante attendono di essere sentiti dalla procura dei minori di Firenze, dalla squadra mobile e dalla polizia postale di Lucca. La data dei loro interrogatori è stata posticipata nell’attesa che si abbassi la pressione mediatica.

Tra loro ci sarà anche il ragazzo intervistato in esclusiva da Le Iene. “Ho fatto una cazzata, una cazzata grossa. Mi sento una persona un po’ di merda perché ho fatto delle cose che se ci penso ora non le farei”, ha raccontato al nostro Andrea Agresti. “Ora la gente mi riconosce come se neanche avessi ucciso una persona! Ogni 2 minuti c’avevo qualcuno che mi minacciava, anche adulti”. “Mi son sentito una nullità a rivedermi”, ha detto. “Non l’ho fatto per fare il bullo. È una cosa che succedeva quotidianamente: banchini che volano, urla, di tutto. E tutti i compagni mi incitavano”. Il ragazzo sembra davvero pentito per quello che ha fatto: forse, la sospensione e la denuncia saranno per lui una lezione da cui imparare. Intanto la scuola ha già deciso la bocciatura senza ammissione agli scrutini per gli studenti coinvolti.

Guarda qui sotto il video con l’intervista completa

 

 

Ultime News

Vedi tutte