Cannabis light, il Consiglio superiore di sanità: “La vendita va bloccata”
Mentre anche il Canada ha legalizzato, ieri, la cannabis anche a uso ricreativo, l’Italia va verso una marcia indietro su quella a bassissimo dosaggio di Thc, che Le Iene vi hanno raccontato con Matteo Viviani
Il Canada appena ieri, 20 giugno, ha legalizzato l’uso di cannabis anche a scopo ricreativo, in Italia invece si fanno passi indietro anche sulla cannabis light, ovvero quella con bassissima concentrazione di Thc, il principio attivo che “ti sballa” per intenderci, che deve restare sotto lo 0,2%. Il Consiglio Superiore di Sanità ha detto che la sua vendita va bloccata “per un principio di precauzione e di tutela di consumatori inconsapevoli”.
Il 21 febbraio con un servizio di Matteo Viviani vi abbiamo parlato proprio del nuovo commercio di cannabis light, legale da poco e da canapa coltivata in Italia. Non si tratta di cannabis light terapeutica ma ha effetti rilassanti, utili anche per alcune malattie come certificato anche dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Con un boom di affari e centinaia di punti vendita aperti da poco per la “marijuana legale”, pur con una legge ancora complicata e comunque da aggiornare che permette di venderla solo come “prodotto tecnico”.
Dopo il parere appena espresso ora la decisione di vietare o meno la vendita di cannabis light spetta al ministero della Salute. La preoccupazione del Consiglio Superiore di Sanità (Css) è per alcune tipologie di persone come anziani, madri in allattamento o malati con patologie particolari e per i livelli di attenzione alla guida: “Non appare in particolare che sia stato valutato il rischio al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, quali ad esempio età, presenza di patologie concomitanti, stati di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci, effetti sullo stato di attenzione, così da evitare che l'assunzione inconsapevolmente percepita come 'sicura' e 'priva di effetti collaterali' si traduca in un danno per se stessi o per altri (feto, neonato, guida in stato di alterazione)".
Il Css raccomanda "che siano attivate, nell'interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita” perché "ritiene che la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa, in cui viene indicata in etichetta la presenza di 'cannabis' o 'cannabis light' o 'cannabis leggera', non può essere esclusa. Thc e altri principi attivi inalati o assunti con le infiorescenze di cannabis sativa possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili; tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine".
Dal punto di vista legale, il Css ritiene che "tra le finalità della coltivazione della canapa industriale", previste dalla legge 242/2016 (quella che ha aperto lo spiraglio normativo per la vendita della cannabis light), "non è inclusa la produzione delle infiorescenze né la libera vendita al pubblico; pertanto la vendita dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa, in cui viene indicata in etichetta la presenza di 'cannabis' o 'cannabis light' o 'cannabis leggera', in forza del parere espresso sulla loro pericolosità, qualunque ne sia il contenuto di Thc, pone certamente motivo di preoccupazione".
Guarda qui in basso il servizio “La cannabis che puoi comprare in Italia” di Matteo Viviani.
Noi de Le Iene, nel servizio di Gaston Zama, andato in onda il 3 maggio scorso, abbiamo portato il cantante Pupo, che non aveva mai fumato in vita sua nemmeno una sigaretta, a provare la marijuana in California, dove è stata legalizzata dal 1° gennaio anche per uso ricreativo.
Sfoglia qui sotto le foto del servizio.
Guarda qui in basso il servizio integrale “Pupo strafatto in California”.