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Incidenti sul lavoro: 4 morti in un solo giorno e la storia di Matteo

In 5 diversi incidenti sono morti 4 operai in zone diverse d’Italia, mentre ad Aosta un uomo è in gravi condizioni. Noi de Le Iene vi abbiamo raccontato la storia di Matteo Mondini, che ha perso un braccio mentre stava facendo il suo lavoro

In un giorno, quattro nuove vittime di incidenti sul lavoro e un uomo, ad Aosta, in gravissime condizioni. Numeri che vanno a sommarsi agli ultimi dati Inail – aggiornati al 30 giugno - sui morti sul lavoro nel 2018: già 469.

A Marina di Carrara un portuale di 40 anni è stato schiacciato da un carrello montacarichi sul molo di Levante. “Si muore sul lavoro non per fatalità ma per mancanza del rispetto della sicurezza, per mancanza d’investimenti sui mezzi, per assenza di manutenzione e per poca organizzazione del lavoro, tutte materie considerate costi che poi si tramutano in responsabilità delle morti”. Ha commentato con un post su Facebook Paolo Gozzani, segretario generale Cgil di Massa Carrara.

Poche ore prima, due operai sono morti due diverse zone d’Italia. Uno in provincia di Frosinone, precipitato dal tetto di un capannone. L’altro, in provincia di Vibo Valentia, investito dall’esplosione di un tubo nella stazione ferroviaria. Una giornata nera quella di martedì 21 agosto, drammatica, che si è conclusa con un’altra morte sul lavoro: quella di un elettricista di 33 anni folgorato da una scarica elettrica in provincia di Arezzo.

Intanto, è in gravi condizioni l’operaio di Aosta caduto da un’impalcatura in un cantiere a La Thuile.

Ad aprile, noi de Le Iene vi abbiamo raccontato la storia di un altro infortunio sul lavoro: quella di Matteo Mondini, che potete vedere nell’intervista qui sotto. Titolare di un’azienda di ferramenta, Matteo rimane folgorato con la corrente il 22 ottobre 2010. mentre stava  lavorando in un negozio in fase di ristrutturazione. "Sono rimasto folgorato perché non c’era il salvavita”, ci racconta.  Il 36enne riesce a salvarsi, ma perde un braccio. Dopo l’incidente, a cui sono seguite ben 33 operazioni, Matteo ha visto cambiare la sua vita da un giorno all’altro e ora lotta per la sicurezza sul lavoro. 

Intanto, ha dovuto affrontare ben due processi: uno con la titolare del negozio dove è avvenuto l’incidente e l’altro con i medici che lo hanno preso in cura. Nel primo processo, ora concluso, la giustizia è arrivata, anche se i soldi no. La titolare è stata condannata dalla Corte di Cassazione a pagare una provvisionale. “Ancora non ho visto neanche un centesimo”, dice Matteo, che ora sta portando avanti il processo contro i medici che lo hanno preso in cura, perché, ci racconta, "non è mai stato fatto un esame obiettivo del braccio”.

Guarda qui sotto l’intervista a Matteo Mondini.

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