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Insegnante denuncia studente bullo: “Toccherà con mano il disagio dei più deboli”

Dopo il caso del video virale di Lucca, un altro professore ha scelto di denunciare un suo studente che lo ha deriso e minacciato

Siamo soliti far toccare a questi ragazzi il disagio che provano i più deboli. Il loro percorso di rieducazione inizia dalle cooperative sociali”. E’ lo stesso destino che potrebbe toccare allo studente denunciato dal suo professore per minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. Continuano i casi di violenza verbale e talvolta fisica all’interno delle scuole. E al tempo stesso di insegnanti che ormai esasperati denunciano i loro studenti.

Dopo il video divenuto virale dell’alunno di Lucca che ha bullizzato il suo docente, un altro ragazzo è finito nei guai. Siamo all’istituto Ipsia Carlo Molaschi di Cusano Milanino alle porte di Milano. Da tempo lo studente è assente, secondo gli insegnanti è un atteggiamento provocatorio piuttosto che una necessità reale. Dopo questo ennesimo periodo lontano da scuola, il prof Francesco Rotolo Bastetti nella sua funzione di supervisore scolastico, gli chiede la giustificazione. Un atto che lo studente potrebbe fare da solo in quanto maggiorenne senza neppure il bisogno del certificato medico abolito da anni.

L’alunno invece insulta e apostrofa con toni scurrili il docente. Lo deride e lo sbeffeggia. Un’umiliazione che avviene davanti a tutta la classe. Rotolo avvia l’iter interno per la sospensione convocando il consiglio di classe. Al contempo decide di denunciarlo ai carabinieri. Gli insulti vanno oltre il contesto scolastico, sono vere e proprie minacce. “A scuola sei protetto, fuori no” ha urlato il 19 enne contro il professore.

Sbolliti gli animi, è il momento della riflessione. E tutto parte da una domanda: che cosa scatta nella testa di questi studenti? “Lo fanno per cercare visibilità all’interno della scuola”, ci spiega in esclusiva per Le Iene il professor Rotolo. “I ragazzi non sono quello che fanno, lo fanno per cercare un’identità”. Il bullo è il più isolato nel contesto della classe, che non ne condivide l’atteggiamento. “Ho visto i compagni vivere con disagio questa situazione”, continua il professore. “Al momento si adeguano, quando poi riflettono capiscono che è stato superato il limite”. Ed è lo stesso che è avvenuto dopo quell’aggressione verbale. In queste ore, tantissimi studenti stanno manifestando la loro vicinanza all’insegnante.

Il professore con questa triste parentesi vuole trasmettere comunque un insegnamento. “Dico ai miei studenti di usare la testa, e di non superare mai il limite”. A questa situazione però si giunge dopo diversi campanelli d’allarme che non vengono ascoltati, soprattutto nel contesto familiare. “Se improvvisamente viene meno il dialogo con i genitori o coi fratelli, c’è una situazione di disagio” spiega Rotolo. “La famiglia ha un ruolo fondamentale e spesso viene meno. I genitori però dovrebbero avere molta più fiducia nella scuola, partendo dal presupposto che i comportamenti dei loro figli non sono i medesimi che tengono a casa”.

Tra quindici giorni, quando si concluderà il periodo di sospensione dello studente, il professor Rotolo è pronto a riguardarlo negli occhi. “Andrei per l’ennesima volta alla ricerca del dialogo. Proporremo un percorso particolare. Abbiamo fatto toccare con mano il disagio ai ragazzi, facendoli lavorare nelle cooperative con persone deboli”.

Un percorso sperimentale e a costo zero per la società. Perché in tutta questa faccenda il rammarico più grande è un altro. “La scuola è un’agenzia educativa e anche se non ha soldi dallo Stato, noi comunque ce ne facciamo carico” conclude Rotolo.

Guarda qui sotto il servizio di Andrea Agresti “Professore bullizzato a Lucca, parla lo studente: ‘Mi hanno minacciato di morte’”.

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