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Massacrato dai vicini davanti ai figli: in aula due anni dopo

L'udienza preliminare è stata fissata per il 10 luglio. L’uomo è rimasto in stato vegetativo, gli aggressori sono ancora in libertà 

Finalmente, due anni dopo, la giustizia si muove con date certe contro per i tre uomini che avrebbero massacrato un uomo, Iasen, riducendolo in stato vegetativo, dopo una banale lite condominiale. Il 10 luglio si terrà l’udienza preliminare: per i tre l’accusa è di tentato omicidio.

E la speranza di avere almeno giustizia si riaccende per Iasen (il nome è di fantasia per tutelare i minori coinvolti), che versa comunque in condizioni irreversibili, la moglie e i quattro figli, provenienti dell'Est Europa come i presunti aggressori, rimasti finora a piede libero. Con la possibilità di incontrare di nuovo, come è successo, la famiglia.

Il 3 dicembre 2017 vi abbiamo raccontato per primi la sua storia, che vi riproponiamo in basso (in basso vi riproponiamo il servizio). Poi ne abbiamo seguito tutti gli sviluppi, come continueremo ancora a fare.

A raccontarci la tragedia, senza che i giudici li abbiano ancora sentiti, sono stati i tre figli minorenni, che dal balcone hanno assistito terrorizzati al tutto. Iasen, 40 anni, nel marzo 2016, dicono, è stato pestato a sangue per una banale lite di condominio. Avrebbero usato, come recita la richiesta di rinvio a giudizio anche “bastoni, mazze e spranghe di ferro” provocando “ferite al cranio con fratture e un arresto cardiaco” lasciandolo “in condizioni gravissime e irreversibili. Prima di essere ridotto nelle condizioni che vedete nella foto, Iasen era un ex militare di un metro e novanta per 100 chili.

All’origine di questa violenza feroce ci sarebbe l’ultima di una lunga serie di liti per il frastuono che arrivavano alla famiglia di Iasen dal piano di sotto, dove abitano i tre fratelli. L'uomo era sceso per fermare una festa con tanto di gazebo che si teneva in cortile : da un diverbio si sarebbe passati massacro prima fuori e poi dentro a un garage.

Dopo il servizio, vi abbiamo raccontato di come la famiglia di Iasen abbia finalmente trovato un avvocato e dei vari passi processuali, dalla chiusura indagini alla richiesta di rinvio a giudizio (come anche di nuove minacce avvenute in ospedale). Ora si parte con l’udienza preliminare, continueremo a tenervi aggiornati.

“Siamo soddisfatti di poterci finalmente confrontare in un'aula giudiziaria dopo troppo tempo”, ci ha detto l'avvocato Mattia Alfano che difende la famiglia.  “E di poter colmare ora quelle lacune di indagini che abbiamo più volte evidenziato”.

Guardate in basso il servizio di Nina Palmieri del 3 dicembre 2017 che racconta tutta la storia (alcune immagini e situazioni sono particolarmente cruente e drammatiche e possono ferire la sensibilità).

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