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News | di Alessandro Barcella |

Nicolas, da senzatetto a Valencia al lavoro a Parigi! | VIDEO

Ci avete scritto in tantissimi, per aiutare il 22enne leccese “bloccato” a Valencia e costretto a dormire per strada. E grazie ad uno di voi, da oggi Nicolas ritorna a vivere.

Lo sospettavamo. Ora ne abbiamo avuto conferma. E ce lo avete confermato voi: c’è ancora tanta gente piena di cuore, nel mondo reale.

Ora lo sa anche Nicolas, il 22enne ragazzo di Lecce che attraverso Le Iene aveva lanciato un appello per tornare a casa e, soprattutto, cercare un lavoro con il quale aiutare la sua famiglia (un appello che potete rivedere cliccando qui). Avete capito dove si trova ora Nicolas? Ma andiamo con ordine.

Nicolas era partito qualche mese fa dalla sua Puglia, per andare a cercar fortuna in Spagna, a Valencia. L’istinto comprensibile di un ragazzo di 22 anni, a cui sta stretto il paesino in cui è nato e che vuole spaccare il mondo (e soprattutto dare il suo contributo di uomo a casa).

Ma la Spagna, per lui, non era stato l’Eldorado che aveva sperato e il sogno si era presto trasformato in incubo.

Un incubo fatto di nessun lavoro né soldo in tasca, di pasti consumati in modo occasionale e di notti al freddo, per strada. Ma anche la disperazione ha una sua dignità, e Nicolas aveva tenuto tutta questa fatica quotidiana per sé. “Non avevo detto nulla a mia madre, non volevo farla preoccupare – ci ha raccontato -. Le dicevo che andava tutto bene, che avevo un lavoro e una casa”. Nicolas, che certe cose evidentemente non le sapeva, non si era rivolto alle autorità consolari italiane (che in caso di difficoltà economica di un connazionale sono sempre pronte ad aiutare per il reimpatrio)

Poi però tutto questo è diventato insopportabile, e proprio nel momento più duro è accaduto qualcosa di speciale. La strada di Nicolas si è incrociata con quella di Ciro, un ragazzo italiano che da tempo vive e lavora a Valencia. Ciro ci ha chiamati, e ci ha raccontato di Nicolas. Ci siamo “piaciuti” subito: il giovane leccese ha un viso aperto e simpatico, e non ha avuto problemi a raccontarci il suo incubo.

Poi siete arrivati voi. Non sono passati neanche 5 minuti dalla pubblicazione del suo appello, che hanno iniziato a fioccare le offerte di aiuto. Decine e decine di email e post sulla nostra pagina Facebook, per proporsi di pagargli subito il viaggio di rientro a casa. Giovani lavoratori all’estero, studenti e genitori, mamme e nonni che in Nicolas rivedevano un nipote ormai perso di vista. Tutti pronti a dare dei soldi a uno sconosciuto, senza voler sapere altro che non quello che lui stesso ci aveva raccontato. E qualcuno, più di uno, pronto ad offrirgli un lavoretto o a dargli una dritta su dove potesse provare a chiedere per ottenerne uno.

Siete stati tantissimi, ma insieme ai vostri messaggi (ahimè) ne sono arrivati anche altri, soprattutto di commento al video postato su Facebook. È l’inevitabile altra faccia della medaglia, e dell’umanità stessa. Leoni pronti a sputare sentenze su una persona che nemmeno si conosce. Gli hanno dato del drogato, del “senza palle”, del bambino viziato, qualcuno ha anche ipotizzato che fosse tutta una messa in scena (il complottismo, quello bieco e stupido, è una costante di ogni storia che proviamo a raccontarvi).

Ma oggi questi pochi odiatori di professione non ci interessano, oggi vogliamo parlare di voi, italiani dal cuore grande. Persone ancora disposte  ad aiutare senza chiedere nulla in cambio, e pronte a scommettere su un perfetto conosciuto.

Come Nicola, il giovane e attivissimo imprenditore napoletano che avete visto nel video pubblicato sopra. Nicola si era già offerto, altre volte, di aiutare alcuni protagonisti delle nostre storie più difficili, e finalmente lo abbiamo “accontentato”.  E nel farlo ora lui sta regalando una nuova vita a Nicolas, la possibilità di un riscatto.

Nicolas è appena atterrato all’aeroporto di Parigi, dove lo attendeva Nicola. Il tempo di due chiacchiere davanti a un caffè e i due sono partiti alla volta del centro città, dove Nicola possiede alcuni ristoranti chiamati “Iovine’s”.

“Ora lo rimettiamo un po' in ordine, barba e capelli fatti come si deve – ci ha raccontato Nicola – e poi porterò Nicolas a vedere casa”. Sì perché questo giovane imprenditore napoletano ha offerto a Nicolas anche un alloggio, oltre ad un lavoro praticamente già a partire da domani mattina. Ed eccolo Nicolas, sbarbato e felice

Che dire di più? Nulla, se non mille volte grazie. Sapevamo che c’era ancora amore, oltre il muro dell’odio e dell’indifferenza. E da oggi lo sa anche Nicolas.  

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