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Sfregiò con l'acido l'ex: 5 anni di carcere per Sara Del Mastro? | VIDEO

Il pm accetta 5 anni di carcere dopo il patteggiamento di Sara Del Mastro che lo scorso 7 maggio aveva sfregiato con l’acido l’ex Giuseppe Morgante. Per i giudici non esisterebbe neppure l’aggravante della premeditazione. Con Veronica Ruggeri siamo stati testimoni diretti del dramma e dello stalking subìto dal ragazzo che oggi dopo vari interventi chirurgici prova a rifarsi una nuova vita

Il pm di Busto Arsizio accetta il patteggiamento a 5 anni di carcere per Sara Del Mastro. La donna è finita a processo dopo che il 7 maggio scorso a Legnano ha sfregiato con l'acido l’ex, Giuseppe Morgante. Noi de Le Iene ci siamo trovati a seguire il dramma praticamente in diretta con Veronica Ruggeri, che aveva appena intervistato i due per il lungo e allucinante stalking con 800 chiamate e messaggi al giorno a cui era stato sottoposto il 30enne. Abbiamo pubblicato anche il video che ha girato pochi momenti prima dell’aggressione e abbiamo incontrato Giuseppe subito dopo in ospedale (clicca qui per il primo servizio).

Negli scorsi mesi la Del Mastro ha patteggiato per la duplice accusa di stalking e lesioni personali gravissime, senza neppure sottoporsi a perizia psichiatrica. I pm nell’udienza del prossimo 19 dicembre sono pronti ad accettare la pena di 5 anni. “Non se ne capisce la ragione visti gli altri casi di aggressione con l’acido”, commenta Domenico Musicco, legale di Morgante. Basti pensare che Edson Tavares è stato condannato a 15 anni con rito abbreviato per aver sfregiato Gessica Notaro (di cui anche noi ci siamo occupati con Veronica Ruggeri, clicca qui per il servizio). “Non c’è nemmeno l’aggravante della premeditazione, eppure i fatti sono chiari”, aggiunge Musicco.

Noi de Le Iene abbiamo seguito questa vicenda settimane prima dell’aggressione. È stato lo stesso Giuseppe a contattarci, esausto da quello stalking. I due ragazzi si erano frequentati per poco tempo, poi lei ha iniziato a stalkerizzarlo. Lo pedinava, gli tagliava le gomme della macchina, nonostante una denuncia. Agli occhi di Sara, lui era il più bello del mondo. Per questo forse ha voluto rovinare quella bellezza.

Nonostante il nostro intervento, lei continuava a ossessionarlo. E lui iniziava a pensare al peggio. Tanto che la sera dell’aggressione, quando vede per l’ennesima volta la macchina di Sara che lo segue, ha un presentimento: “Che cazzo ha in testa, non è che mi butta addosso l’acido”, ha detto lui registrando un video 5 minuti prima di finire sfigurato. Subito dopo l'attacco Giuseppe viene portato d’emergenza al pronto soccorso e lei va a costituirsi dai carabinieri. 

In questi mesi Giuseppe si è sottoposto a quattro operazioni, come ci ha raccontato nel secondo servizio di Veronica Ruggeri che potete vedere più sopra. La prima è stata al viso, poi al petto e all’occhio destro. “Mi dicono che la retina, ma io vedo sfocato”, dice Giuseppe. Sotto al collo invece la pelle ustionata si è rimarginata in maniera sbagliata. E ha creato un grosso cordone nella cicatrice che tira il labbro. In questi mesi gli hanno fatto degli innesti di pelle prendendola da gambe e braccia per metterli sul petto, collo e faccia. 

“Ora sento sul mio corpo come la cera delle candele che tira da ogni parte”, spiega Giuseppe quella sensazione che lo accompagna ormai da quasi sei mesi. La sua vita è cambiata in ogni azione. La notte deve mettere una maschera per tenere ferma la faccia e invece durante la giornata ha bisogno di un divaricatore in bocca. E poi c’è anche la fisioterapia, ma quella privata ha un costo. Come tutti gli interventi di chirurgia estetica che potrebbero sistemare i segni lasciati dall’acido. Lui ora non lavora e ad aiutarlo in qualche spesa c’è l’associazione del papà di Stefano Savi: “Mi hanno pagato loro, altrimenti erano 2mila euro. Sono tutte spese di cui ti devi far carico tu, non c’è nessuna assicurazione che ti copre”.

Dopo il nostro servizio, in tantissimi ci avete proposto di avviare una raccolta fondi per sostenere le cure di Giuseppe. Insieme abbiamo già raccolto oltre 11mila euro! Chiunque può continuare a donare direttamente sulla piattaforma Gofundme (clicca qui).

Guarda qui sotto tutti i servizi e gli articoli dedicati al caso di Giuseppe Morgante.

 

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