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Scontro e incendio tra tir a Bologna: un morto. La schiavitù dei camionisti | VIDEO

È di un morto e un ferito il primo bilancio dello scontro che ha causato l’incendio di due tir lungo l’autostrada A14 nei pressi di Borgo Panigale vicino a Bologna. Nello stesso punto un anno fa altri due camion si sono scontrati causando due morti e il ferimento di 70 persone. In quali condizioni lavorano i camionisti? Luigi Pelazza ci parla di come alcuni dei camionisti raggirano (spesso costretti) i controlli per lavorare molte più ore rispetto a quelle consentite

Scontro e incendio tra due tir lungo la A14 nei pressi di Borgo Panigale, in provincia di Bologna. Questo pomeriggio un camionista è morto carbonizzato. Nello stesso punto un anno fa, un altro terribile incidente dalla dinamica simile ha causato la morte di un autotrasportatore e il ferimento di 70 persone. Noi de Le Iene ci siamo occupati dello stato in cui lavorano molti camionisti. Alcuni di loro raccontano al nostro Luigi Pelazza metodi illeciti per aggirare i controlli e superare le ore giornaliere di guida, come potete vedere nel servizio in fondo all'articolo.

Sono da poco passate le 16 di oggi, quando un tir tampona un altro mezzo pesante che lo precede lungo la A14 nei pressi di Borgo Panigale. Nel devastante impatto, un altro mezzo viene coinvolto nel tentativo di schivarli. Lo scontro è talmente violento che i due mezzi prendono fuoco. Il camionista del mezzo che ha causato l’incidente muore carbonizzato. Rimane invece ferito il collega che lo precede. 

Queste immagini riportano alla mente l’inferno di fiamme e fumo che è scoppiato nello stesso punto esattamente un anno fa. Era il 7 agosto 2018, quando un’autocisterna che trasportava Gpl è esplosa in autostrada sul raccordo A1-A14 di Casalecchio nello stesso punto della tragedia odierna. L’impatto è talmente devastante che metà ponte della tangenziale è crollato, sono iniziate a esplodere in serie le auto di due concessionarie vicine e sono state colpite anche molte abitazioni della zona. Il bilancio è drammatico: due morti e altre 70 persone rimangono ferite o intossicate.

Perché troppo spesso i tir lungo le nostre autostrade si trasformano in vere e proprie bombe pronte a esplodere? Lo stress a cui sono sottoposti gli autotrasportatori è una delle cause. Non sappiamo se è lo stesso motivo delle due tragedie di Bologna, ma noi de Le Iene abbiamo parlato con alcuni di loro che ci raccontano le condizioni del loro lavoro.

“La legge consente un massimo di nove ore di guida al giorno e due volte alla settimana possiamo salire fino a 10”, spiega uno di loro al nostro Luigi Pelazza. “Ogni 4 ore e mezza dovremmo fare una pausa”. Spesso per massimizzare i profitti le aziende spingono i camionisti a fare turni massacranti. Alcune danno loro gli strumenti per ingannare i controlli da parte della Polizia. “Mi davano una doppia scheda: una volta finite le mie ore, io inserivo quella del mio capo”, sostiene il nostro testimone.

La scheda è un tesserino che registra tutto quello che succede al camion, tra cui le ore di guida al giorno. Va inserita in una macchinetta installata nella cabina del mezzo. Una volta esaurite le ore a sua disposizione, il nostro camionista inserisce quella del suo capo: “Se mi fermano, dico di averla trovata a bordo. Così rischio solo il ritiro della patente per due settimane e una multa da 890 euro”. Il discorso sarebbe diverso se invece la sanzione scattasse per il superamento delle ore giornaliere. In quel caso la multa arriverebbe a 3/4.000 mila euro.

Ma come si fa a guidare senza pausa fino a 19 ore? “La mia giornata iniziava alle 2 di notte e finiva alle 9 di sera, fumavo anche 3 pacchetti di sigarette al giorno”, racconta il camionista. Tutto non per un guadagno personale, sostiene: “Lo fai per mantenerti il posto di lavoro”. Ed è è solo uno dei modi per ingannare i controlli. C’è anche chi ci parla di calamite installate sui contatori delle ore. Tutti trucchi pensati per massimizzare i profitti, ma a farne le spese sono gli stessi autotrasportatori e ormai troppo spesso altre persone che hanno la sola colpa di trovarsi lungo la loro strada.

Guarda qui sotto il servizio completo di Luigi Pelazza. 

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