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Buche di Roma: primo risarcito. Il Comune: ormai ci sono, state più attenti

Primo, a suo modo, storico risarcimento di 750 euro da parte di Assicurazioni Roma per un’auto danneggiata da una buca nella Capitale. Il Comune: si sa dove sono sono, gli automobilisti siano diligenti. Noi, con Cristiano Pasca, vi abbiamo raccontato l’assurda fine della più che diligente Elena "per una maledetta, schifosissima buca" e il dolore e il coraggio della madre Graziella

Le buche nelle strade di Roma non sono solo un pericolo e un ostacolo per la vita di tutti i giorni dei cittadini e pure un segno di degrado per i turisti nell’ex “caput mundi”. Purtroppo molte volte  uccidono, come vi abbiamo raccontato nel servizio di Cristiano Pasca che vi riproponiamo qui sotto.

Ora però qualcosa sembra iniziare a cambiare. Aspettando gli effetti degli investimenti del governo approvati da poco, Assicurazioni di Roma ha sbloccato le pratiche ed è arrivato il primo risarcimento a un cittadino. Dario C., seguito dal Codacons dopo essere finito con la sua auto il 5 marzo scorso in un cratere su via della Solfatara verso Santa Palomba, riceverà 760 euro di indennizzo: 641 per i danni e 119 euro per spese legali. A Dario si era distrutto uno pneumatico, senza che ci fosse nessun avviso della presenza della buca.

La difesa del Comune di Roma, su questo caso, sembra paradossale. In pratica: "Le buche sono note, non sono un evento straordinario, gli utenti della strada devono essere diligenti".

Le richieste di risarcimento pendenti sono 850, per un totale di un milione di euro e in totale, sempre secondo i dati dell'associazione dei consumatori, gli incidenti causati dalle buche e dalle cattive condizioni dell’asfalto in genere sarebbero uno su dieci. Il Codacons spera che ora questo risarcimento apra la strada alle altre richieste.

Il danno più terrribile l'hanno subito Elena, morta come tanti, troppi, "per colpa di una maledetta, schifosissima buca" sulle strade di Roma, e mamma Graziella che l'ha persa, come vi abbiamo raccontato il 28 ottobre scorso. Elena aveva 25 anni, andava in moto rispettando tutte le regole del Codice della strada, limiti di velocità compresi, in maniera più che "diligente" insomma, su una via che collega Roma a Ostia: l’ha uccisa, racconta sempre la madre Graziella, una serie di dossi sull'asfalto incrinato, alti una cinquantina di centimetri: le hanno fatto perdere il controllo facendola finire contro il guard rail, che le ha "tagliato l'aorta come un machete".

Cristiano Pasca ci ha mostrato le condizioni (terrificanti) delle strade della Capitale con un semplice giro in auto per la città tra centro e periferie. E poi ha parlato con Graziella, in un’intervista straziante. “Ho chiesto al Comune di Roma di fare qualcosa”, racconta. “Dopo mesi non è stato fatto ancora nulla sulla strada dove è morta mia figlia”. La risposta? “Non ci sono soldi”.

Per legge, metà dei soldi incassati dalle multe dovrebbe essere stanziata nella manutenzione delle strade. Solo nel 2017 il Comune di Roma ha incassato con le contravvenzioni 178 milioni di euro: dove sono questi soldi? Ci sono poi altri soldi fermi: la Iena indaga nella giungla burocratica, parlando anche con la sindaca Virginia Raggi.

Nell’attesa che la magistratura stabilisca se anche lei ha diritto a un risarcimento, Graziella e i cittadini si autorganizzano almeno per evidenziare le buche con uno spray: “Tutto questo non mi riporta mia figlia, però forse non farà morire qualcun altro. Almeno questo”.

Guarda qui sotto il servizio integrale di Cristiano Pasca “Morire per una maledetta, schifosissima buca”.

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