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Cannabis sul terrazzo, Rita Bernardini in caserma: “Rischia il crcere” | VIDEO

L’ex parlamentare radicale che da anni si batte per la legalizzazione e che già si era autodenunciata per le piantine coltivate sul suo terrazzo, che noi de Le Iene abbiamo ripreso con le nostre telecamere, si trova in caserma in attesa (e con la speranza) che si proceda con l’arresto

Rita Bernardini è in caserma dai carabinieri. I militari hanno controllato casa sua e sono usciti con buste di cannabis, che l’ex parlamentare radicale “coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero”, spiega il suo avvocato Giuseppe Rossodivita. Tanto che a noi de Le Iene Rita Bernardini aveva mostrato il terrazzo di casa sua pieno di piante di cannabis, come potete vedere nel video qui sopra. Aveva fatto la semina il 29 aprile 2018 e ci aveva detto: "La procura dovrebbe procedere nei miei confronti come si fa con chiunque altro faccia l’autocoltivazione: e cioè dovrebbe arrestarmi". 

La radicale spera infatti in un arresto, come ci ha spiegato il suo avvocato che abbiamo contattato telefonicamente, “in modo che la questione possa essere portata, attraverso il processo, al centro di un dibattito pubblico”. Rita Bernardini, infatti, da anni si batte per la legalizzazione della cannabis. “In particolare nell’ultimo periodo si è specializzata su quella a scopo terapeutico”, dice l’avvocato e dirigente radicale. Già l’anno scorso, infatti, l'ex parlamentare ci aveva spiegato che "in Italia c’è una legge approvata nel 2007 sulla marijuana terapeutica che ancora oggi non riesce a entrare in funzione. Per i malati continua a essere un’odissea accedere alla cannabis come medicina".

Questa mattina Rita Bernardini aveva postato su Facebook varie foto delle sue piantine, scrivendo “Forse è la volta buona. Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio spes contra Spem nel carcere), sto fuori 2 giorni... Deve venire qui!
Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno e ora sono su un taxi verso casa. #cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!!”.

Ma ancora l’arresto non è arrivato: “Adesso siamo ancora in attesa di sviluppi”, dice Rossodivita. “Nei confronti di qualsiasi cittadino, in presenza di fatti analoghi, i carabinieri procedono con l’arresto in flagranza e si va poi per giudizio direttissimo”. Ma nel caso della radicale la procedura seguita è un’altra. “Nel caso di specie i carabinieri hanno ritenuto di dover sentire la Procura della Repubblica di Roma e sono in attesa di conoscere le determinazioni. Dobbiamo capire se la procura darà mandato di procedere all’arresto o se ritiene di fare una denuncia a piede libero”. 

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