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Cucchi, il pm: “Pestaggio violentissimo, poi un depistaggio kafkiano”

“Non riusciva a mangiare per il dolore, ha perso 6 chili in 6 giorni”, ha aggiunto il pubblico ministero durante la requisitoria. Noi de Le Iene abbiamo seguito con più servizi e articoli il caso della tragica morte di questo ragazzo dopo il fermo

Stefano Cucchi non è caduto accidentalmente, ma è stato vittima di un violento pestaggio. E anche se quella caduta alla fine gli è stata fatale, le botte subìte lo avevano già ridotto in condizioni disperate: “Ha perso sei chili in sei giorni, non riusciva nemmeno a mangiare per il dolore”. Il terribile racconto dell’inferno vissuto da Stefano Cucchi arriva dal pm Giovanni Musarò, durante la requisitoria nel processo che vede tre carabinieri imputati per omicidio preterintenzionale: “Ha subìto un pestaggio violentissimo, degno di teppisti da stadio contro una persona fragile e sottopeso”. E dopo la sua morte è arrivato il depistaggio: "È stato celebrato un processo kafkiano per l'individuazione dei responsabili, non possiamo fare finta che non sia successo niente, di non sapere e di non capire che quel processo kafkiano è stato frutto di un depistaggio".

Il magistrato ha ricordato anche le parole del detenuto Luigi Lainà, che ha incontrato Stefano la notte tra il 16 e il 17 ottobre a Regina Coeli: "Cucchi lascia una sorta di testamento a Lainà dicendogli che a picchiarlo sono stati due carabinieri in borghese della prima stazione da cui è passato". Le parole di Lainà, pronunciate nel corso del primo processo e ricordate oggi, fanno inorridire: "Gli ho chiesto di alzarmi la maglietta. E lui mi ha mostrato la schiena: era uno scheletro, sembrava un cane bastonato, roba che neanche ad Auschwitz. Aveva il costato di colore verdognolo-giallo, come quello di una melanzana. Gli ho chiesto se a ridurlo così fosse stato qualcuno della penitenziaria, ero pronto a fare un casino e invece lui rispose che erano stati i carabinieri che lo avevano arrestato... 'Si sono divertiti', mi aggiunse".

Noi de Le Iene abbiamo seguito più volte il caso Cucchi. Il ragazzo è stato fermato dai carabinieri il 15 ottobre 2009 perché aveva indosso delle dosi di droga. È morto il 22 ottobre in ospedale mentre si trovava in custodia cautelare. Dopo che il primo processo si è chiuso con un nulla di fatto, si è aperta un nuovo procedimento che vede imputati tre carabinieri per omicidio preterintenzionale. Uno di questi, Francesco Tedesco, ha apertamente accusato gli altri due del violento pestaggio ai danni di Stefano, segnando una svolta decisiva nel caso. Subito dopo l’ammissione di Tedesco, Ilaria Cucchi ha detto a Gaetano Pecoraro: “La promessa che feci a Stefano davanti al suo corpo in obitorio l’ho mantenuta: sono sicura che per lui verrà fatta giustizia”.

Guarda qui sotto l’ultimo servizio de Le Iene dedicato al caso.

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