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Chernobyl: non solo serie tv, aiutiamo il piccolo Vladik a camminare | VIDEO

In questi giorni a Chernobyl in Ucraina si è diffusa la macabra moda dei selfie sul luogo dell’esplosione della centrale nucleare dopo una serie tv. Con Alice Martinelli abbiamo conosciuto chi porta sul suo corpo i segni di quella radioattività, come il piccolo Vladik. Ad appena 7 mesi soffriva di un grave neuroblastoma: insieme abbiamo seguito una raccolta fondi per lui, ha ancora bisogno di aiuto per la fisioterapia

Nei giorni in cui una nuova macabra moda spopola a Chernobyl, quella dei selfie sul luogo dell’esplosione della centrale nucleare nel 1986 al centro di una serie tv, noi torniamo a parlare di Vladik, il bambino che potete vedere qui sopra che porta sul suo corpo le conseguenze di quel disastro. Con Alice Martinelli vi abbiamo raccontato la vita di chi vive ed è costretto a stare a contatto con le radiazioni in Ucraina. Insieme abbiamo dato una mano all’associazione Mondo in Cammino, come potete vedere cliccando qui.

La Iena ha documentato le difficoltà che affrontano le scuole ancora oggi per dare da mangiare a tutti i ragazzi. Lì, abbiamo conosciuto Vladik, che a due anni aveva un grave neuroblastoma alla colonna vertebrale.

Nonostante la regione in cui vivono queste persone sia ritenuta non a rischio dal governo, tutte le analisi realizzate sul cibo lì coltivato indicano valori di radioattività di gran lunga superiori ai limiti consentiti, come ci ha mostrato un servizio Luigi Pelazza. Per questo motivo la percentuale di malati in Ucraina è salita a partire dal 1986, anno dell'esplosione di un reattore della centrale nucleare.

Bambini di Chernobyl, il piccolo Vladik in piedi: le foto

 
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Dopo il nostro servizio l'associazione Mondo in Cammino, che si occupa di dare pasti puliti a questi bambini, ha fatto partire una raccolta fondi per aiutare sia Vladik che tutte le scuole e gli ospedali della zona. Vladik è stato malato di tumore, da quando aveva 7 mesi, non riusciva a stare in piedi per problemi alle gambe. Già operato, già sotto chemioterapia, non aveva speranze senza le cure specialistiche a cui avete contribuito con le vostre donazioni.

Insieme abbiamo raccolto 120mila euro per i bambini di Chernobyl. Di questi 40mila sono stati usati proprio per il piccolo, che non riusciva a camminare. Il bambino è stato operato in Turchia, dove gli hanno asportato il tumore.

Dopo quell’operazione, il piccolo ha fatto molti progressi. “Avrebbe bisogno di fare fisioterapia ogni giorno, ora invece riesce a fare 10 sedute in tre mesi”, spiega il responsabile di Mondo in Cammino, Massimo Bonfatti. “Cammina con difficoltà. Si tiene ai supporti, ma non riesce autonomamente”.

Chiunque volesse dare il proprio contributo, può farlo direttamente dal sito dell’associazione, cliccando qui.

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