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Processo al "medico-porcone": scappa sull'autobus per non rispondere a Giulio Golia

Si è aperto al Tribunale di Parma il processo al chirurgo bariatrico Gianfranco de Lorenzis, che come vi abbiamo mostrato nel servizio di Giulio Golia durante la visita alle donne le molestava pesantemente. Dopo l'udienza abbiamo provato a fargli alcune domande, ma lui ha tentato "la fuga" su un autobus. Fra poco potrete vedere il servizio in onda a Le Iene

Sfilano le donne che sarebbero state palpeggiate e molestate pesantemente dal chirurgo bariatrico Gianfranco de Lorenzis. E dopo l’udienza in tribunale il medico cerca di sfuggire ai flash dei fotografi e ai cronisti. E ovviamente anche alle domande di Giulio Golia e della nostra troupe. Ma senza successo, come potrete vedere fra pochissimo in onda a Le Iene.

Ieri mattina presso il Tribunale di Parma si è aperto il processo al “medico-porcone”, che nel 2016 era già stato sottoposto agli arresti domiciliari per una vicenda analoga.

In Tribunale c’era anche il nostro Giulio Golia, che ha seguito de Lorenzis fuori dall’aula e fin dentro un autobus pubblico sul quale il medico aveva tentato di “rifugiarsi” per sfuggire alle domande de Le Iene.

Durante il processo la pm Daniela Nunno ha chiesto di poter acquisire agli atti proprio il nostro servizio, che raccontava attraverso numerose testimonianze e la registrazione nascosta di una nostra complice il “trattamento” al quale De Lorenzis era solito sottoporre le sue pazienti. (come potete vedere nel servizio sopra)

Le nostre telecamere hanno chiesto di poter entrare in udienza, considerato il valore testimoniale proprio del servizio di Giulio Golia, ma a questa richiesta la difesa del chirurgo si è opposta, parlando del rischio di “demonizzazione dell’imputato”.

Ma ad accusare l’imputato, crediamo, possano bastare, oltre al nostro servizio, già le testimonianze raggelanti delle 22 donne che si sono costituite parte civile del processo, accanto all’associazione “La caramella Buona” che si occupa di aiutare e tutelare le donne che abbiano subito molestie e violenze sessuali.

A conferma delle testimonianze raccolte da Giulio Golia nel suo servizio, le donne che accusano il chirurgo hanno raccontato i palpeggiamenti intimi insistenti e i baci rubati da parte del medico.

Dal canto suo De Lorenzis è intervenuto in aula per sottolineare la correttezza delle sue azioni, accusando invece alcune pazienti di avere avuto problemi psicologici e di droga.

Con Giulio Golia vi abbiamo mostrato con l’aiuto di una nostra complice, nel servizio che potete vedere qui sopra, le immagini di una di queste visite del chirurgo bariatrico, che si dovrebbe occupare di far perdere peso velocemente a chi ne ha necessità di salute.

Nel 2016 il medico è stato arrestato, è rimasto per sei mesi agli arresti domiciliari ed è finito indagato per molestie sessuali sulle sue pazienti. È stato anche sospeso per un anno dalla professione. Ora è tornato a visitare e non ha certo perso il vizio, come testimoniano le immagini della “visita” realizzata alla nostra complice con frasi e proposte oscene, palpeggiamenti e non solo.

Resta la domanda: perché può farlo ancora? Il dottor Pierantonio Muzzetti,presidente dell’Ordine dei medici di Parma, dà la sua spiegazione in un’intervista a Il Resto del Carlino. “L’Ordine non può procedere per legge con sospensioni cautelari, questo si può fare solo se c’è un’ordinanza di un giudice, com'è successo nel 2016”, dice. “Per concludere il nostro iter servono prove oggettive, ma nessuna delle vittime ha fatto alcun esposto scritto all’Ordine”.

Il video de Le Iene sembra cambiare però qualcosa. “Se dovesse risultare prova reale, oggettiva e certa, sarà opportunamente valutata”. Insomma si potrebbe procedere a un procedimento con iter d’urgenza indipendente per la sospensione. Nel frattempo Gianfranco De Lorenzis continuerà le sue visite… Almeno finché la giustizia non concluderà il suo corso, o l’Ordine il suo iter autonomo.

Con la nostra complice è partito così: “Ti leccherei la figa, te lo darei in bocca. Poi te lo metterei dentro e ti farei venire”. 

Almeno 20 donne avrebbero subito questo stesso trattamento. “Durante le visite ti fa domande sulla sfera sessuale. Chiede quanti rapporti hanno le pazienti, le posizioni e consiglia pure i tempi”, racconta una paziente.


“Chiede se godevo ad avere rapporti anali. Gli ho detto di essere vergine e il medico ha risposto che ci avrebbe pensato lui a sverginarmi”: questa sarebbe stata la conversazione con una minorenne.

Giulio Golia è andato anche direttamente da lui per chiedere conto di queste “visite”. “Lei dà per certo quello che legalmente non è stato accertato, ma non sarà accertato perché mai avvenuto”, replica De Lorenzis, stizzito e provocatorio.


I nostri filmati sembrano lasciare però pochi dubbi. Ora la risposta al tribunale. E speriamo che arrivi presto, perché intanto il medico continua indisturbato a esercitare la professione.

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