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Disabile lasciata a casa dal Pd: “Ora mi chiedono di tornare”

Lorena Spaziani, disabile al 65%, era stata licenziata dal Partito democratico alla Camera. In questi mesi ha superato il concorso per la Banca d’Italia e questa mattina ha incontrato l’ex ministro Graziano Delrio che le ha proposto di tornare a lavorare per il Pd 

Ricordate la storia Lorena Spaziani? Era stata “licenziata” dal suo lavoro per il gruppo del Partito democratico alla Camera, nonostante la sua invalidità civile al 65% a causa di una sclerodermia, una malattia autoimmune che le ha colpito le mani, le spalle e la mobilità in genere. Dopo il servizio del nostro Filippo Roma che potete vedere qui sopra, Lorena ha affrontato con determinazione il fatto di essere stata lasciata a casa dal Pd dopo tre legislature ed è riuscita a superare il concorso per entrare in Banca d’Italia.

Non è tutto, questa mattina ha incontrato l’ex ministro Graziano Delrio. “Mi ha offerto per i mesi che mancano al mio collocamento in Banca d’Italia di rientrare nello stesso ufficio dove sono stata licenziata”, racconta Lorena a Le Iene all’uscita dalla Camera. “Ho accettato perché mi restituisce la dignità che mi era stata tolta”.

Così tornerà al suo posto in attesa di iniziare un nuovo capitolo della sua vita lavorativa. “In Banca d’Italia inizierò come vice assistente tra qualche mese”, spiega a Le Iene. “La soddisfazione più grande è stata di rimettersi in discussione a 55 anni e di essermi trovata un lavoro da sola perché gli ultimi mesi sono stati difficili”. Già, per un anno è riuscita a vivere solo con i risparmi accumulati e l’indennità di disoccupazione.

In tutta questa storia per Lorena oltre al danno c’è stata anche la beffa, perché il Jobs Act tanto voluto dal Pd di Renzi aveva esteso l'obbligo delle quote disabili nelle assunzioni anche ai partiti e ai sindacati. “Il gruppo Pd però appellandosi alla autoregolamentazione interna mi ha detto che questo non era previsto per me”, spiega Lorena. “Se questa è la risposta è una stronzata senza paragoni”, è stata la replica dello stesso Matteo Renzi.

Del suo caso si era interessato anche Luigi Di Maio. “Una soluzione dobbiamo trovarla e la incontreremo al ministero”, ha detto il capo politico del M5S. “Verificheremo tutte le quote destinate alle categorie protette in tutti i ministeri”. Poi si è fatto qualcosa? “Mi hanno proposto un contratto per un anno con uno stipendio più basso rispetto al mio, non avrei accettato un posto precario”

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