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Eutanasia, Mattarella chiama il presidente della Consulta. Lattanzi: siamo un organo indipendente

Crescono l’attesa e il dibattito ai massimi vertici dello Stato. Una fonte molto autorevole riferisce in esclusiva a Iene.it che ci sarebbe stato un colloquio telefonico tra il presidente della Repubblica e quello della Consulta, che il 24 settembre deve pronunciarsi sul suicidio assistito. Il Quirinale: "Mattarella non interferirebbe mai con l'attività della Corte costituzionale"

Il dibattito e l’attesa per la sentenza della Corte costituzionale sull’aiuto al suicidio, prevista per il 24 settembre, anima i vertici più alti delle istituzioni. Una fonte molto autorevole riferisce in esclusiva a Iene.it che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe chiamato il presidente della Consulta per parlarne. Giorgio Lattanzi avrebbe rimarcato l'autonomia della Corte costituzionale. 

Contattato più volte da Iene.it, il Quirinale non aveva risposto. Solo una volta uscito l'articolo ci ha fatto sapere in un primo tempo che “il presidente Mattarella non interferirebbe mai con l’attività della Corte costituzionale”. Più tardi ha pubblicato la seguente nota: "In riferimento alla notizia pubblicata dal sito delle Iene secondo la quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe chiamato il Presidente della Corte Costituzionale in merito alla legge sul fine vita, l’Ufficio stampa del Quirinale precisa quanto segue: 'È una notizia assolutamente falsa e grave. Il Presidente Mattarella non ha mai effettuato né questo né altri simili interventi perché da sempre attento alla distinzione dei ruoli e all’assoluto rispetto dell’indipendenza della Corte Costituzionale'”.

Il tema di una legge sull’eutanasia legale arriva da lontano, una svolta è arrivata dal caso di dj Fabo. Fabiano Antoniani era un dj rimasto tetraplegico a causa di un incidente stradale. Nel febbraio 2017, sfinito dal dolore e dalla sofferenza per la sua condizione, decide di andare in Svizzera per poter praticare il suicidio assistito che in Italia gli è negato. Nel suo viaggio dj Fabo è accompagnato da Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni noto per le sue battaglie sul fine vita: per questo l’ex parlamentare europeo è imputato a Milano in un processo per aiuto al suicidio, dopo essersi autodenunciato “per portare lo Stato a un’assunzione di responsabilità di fronte alle non-risposte alle persone malate terminali, uomini e donne che hanno un problema”. Durante le udienze, un servizio de Le Iene di Giulio Golia, che ha incontrato dj Fabo, è stato utilizzato per dimostrare la libertà e lucidità della scelta di Fabiano. Il Tribunale ha chiesto alla Corte costituzionale di decidere se l’articolo 580 del codice penale, quello che punisce chi aiuta in qualunque modo una persona a togliersi la vita, sia conforme alla nostra Costituzione. La Corte, a ottobre del 2018, ha rinviato la decisione di un anno per dare tempo al Parlamento di scrivere una legge sul fine vita. “L’attuale norma non protegge situazioni costituzionalmente rilevanti”, sostengono i giudici. È su questo che deve pronunciarsi la Consulta che aveva rinviato per questo la sua decisione. L’udienza riprenderà il 24 settembre, giorno in cui è attesa la sentenza dato che deputati e senatori non hanno trovato nel frattempo un accordo per legiferare su questo tema.

Di contatti a livello politico e istituzionale con la Consulta per questa sentenza si era già parlato nei giorni scorsi con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, che si è messa in contatto telefonicamente con la Consulta. Alle accuse di ingerenze nel lavoro dei giudici costituzionali, l’ufficio stampa della presidenza del Senato ha replicato con questa nota: “La telefonata del presidente del Senato Elisabetta Casellati al presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi sul tema dell’eutanasia, alla vigilia dell’udienza fissata dalla stessa Corte costituzionale per il 24 settembre, è stata una comunicazione meramente informale sullo stato delle iniziative legislative depositate al Senato, così come concordato in sede di conferenza dei capigruppo”.

Una settimana fa il presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti era intervenuto sul tema: "L'approvazione del suicidio assistito nel nostro Paese aprirebbe un'autentica voragine dal punto di vista legislativo, ponendosi in contrasto con la stessa Costituzione italiana", ha detto il capo dei vescovi del nostro paese in un evento promosso dalla Cei. Con un chiaro no all’eutanasia legale: "Va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente”.

Per il cardinale Bassetti la decisione deve restare al Parlamento. Per ottenere questo, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha dichiarato durante quel convegno rivolgendosi al cardinale: “C’è da battere il ferro in questi giorni con le massime cariche dello Stato, nessuna esclusa”.

Oggi intanto dalle 16.30 alle 23.30 si tiene a Roma “Liberi fino alla fine”, manifestazione organizzata dall’Associazione Luca Coscioni per rivendicare il diritto a morire con dignità e una legge che consenta alle persone che soffrono di non dover cercare riparo in un altro paese per porre fine al loro dolore. L’evento si tiene nei giardini di piazza don Bosco intitolati a Piergiorgio Welby, una delle vittime dell’assenza della legge. Proprio in quella piazza fu celebrato il suo funerale, dopo che quello religioso era stato negato dalla Chiesa. La manifestazione, oltre a vari artisti e musicisti, ospita Beppino Englaro, Mina Welby, Valeria Imbrogno (la compagna di dj Fabo), Mario Riccio (il medico di Piergiorgio Welby) e Chiara Rapaccini (la compagna di Mario Monicelli) e tutti quelli che nel corso degli anni hanno combattuto per il diritto a morire con dignità, soffrendo personalmente per la mancanza di una legge sul fine vita. A intervenire ci sono anche le Iene Giulia Innocenzi e Giulio Golia.

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