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Fine vita, Cappato: “Dj Fabo direbbe 'che bel casino che ho combinato'” | VIDEO

Marco Cappato, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni imputato nel processo per la morte di Fabiano Antoniani, commenta la storica sentenza della Corte Costituzionale. Giulio Golia lo ha incontrato per ripercorrere la vicenda di dj Fabo

La parola di dj Fabo da vivo è stata determinante”. Lo dice Marco Cappato, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni imputato nel processo per la morte di Fabiano Antoniani. Per dimostrare la libertà e la lucidità della scelta di Fabiano durante le udienze è stato ripreso il primo servizio di Giulio Golia che già nel 2017 ha raccontato questo caso. A poche ore dalla sentenza della Corte Costituzionale abbiamo sentito i protagonisti di questa vicenda. 

Fabo invitava non a seguire un modello, ma parlava di se stesso”, dice Cappato. “Sarebbe criminale non fornire aiuto a persone che magari vogliono morire perché sono disperate”.

Mercoledì la Corte costituzionale si è pronunciata: l’aiuto al suicidio non è punibile se la patologia del malato è irreversibile e la sofferenza intollerabile. I giudici erano chiamati a pronunciarsi sulla norma che punisce senza distinzioni chi aiuta o istiga al suicidio, dopo che il tribunale di Milano ha sollevato un dubbio di costituzionalità durante il processo a Cappato per la morte di dj Fabo.

Dopo questa prima vittoria che dona una speranza di una fine dignitosa che cosa direbbe Fabiano? Giulio Golia lo chiede a Cappato: “Forse avrebbe detto che grandissimo e bellissimo casino che ho combinato”.

Noi già nel febbraio 2017 siamo stati al suo fianco. Sfinito dal dolore e dalla sofferenza per la sua condizione, decide di andare in Svizzera per poter praticare il suicidio assistito che in Italia gli è negato nonostante vari appelli pubblici e al presidente Mattarella. Nel suo viaggio dj Fabo è accompagnato da Cappato. Dopo questo gesto d’umanità l’ex parlamentare si è autodenunciato, ed è imputato a Milano in un processo per aiuto al suicidio. Il Tribunale ha così chiesto alla Corte costituzionale di decidere se l’articolo 580 del codice penale, quello che punisce chi aiuta in qualunque modo una persona a togliersi la vita, sia conforme alla nostra Costituzione. E si è chiuso l'ultimo capitolo della vicenda, con la storica decisione che dona una speranza di una fine dignitosa a tutte le persone nelle condizioni di dj Fabo.

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