Guerra in Yemen, la nave “armata” fa rotta verso Cagliari? “Bloccatela!”
I portuali di Genova si sono mobilitati per non accogliere la nave Bahri Yanbu che trasporta armi destinate all’Arabia Saudita per la guerra in Yemen. Ci sarà anche una tappa (con altre proteste) in Sardegna?
“Salvini diffida le navi che salvano la vita e accoglie la Bahri Yanbu che trasporta armi per la guerra contro i civili in Yemen. Se alimenti le guerre, alimenti i flussi migratori. Twitta qualcosa ora, Matteo!”. A twittare per ora è Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia costiera di Livorno (diventato famoso con il “Salga a bordo, cazzo!” ordinato a Schettino durante il naufragio della Costa Concordia). Espulso dal Movimento 5 Stelle, ora confluito nel gruppo Misto, il senatore torna oggi sulla questione della nave saudita che procede verso l’Italia con il suo carico di armi destinate alla guerra in Yemen, in cui anche l’Italia è responsabile come vi abbiamo raccontato in un servizio di Giulia Innocenzi che vi riproponiamo qui sopra.
Dopo uno scalo tecnico nel porto di Sandander in Spagna, la Bahri Yanbu sta puntando verso Genova, con arrivo previsto entro lunedì mattina. Insieme alle proteste nel capoluogo ligure, si moltiplicano le voci di un possibile scalo non ufficialmente programmato a Cagliari. In Sardegna ha sede la Rwm Italia, l'azienda italiana di proprietà tedesca che continua a smaltire gli ordini per i Sauditi accumulati negli anni scorsi.
A bordo della Bahri Yanbu ci sono le armi imbarcate in Olanda “che potrebbero essere destinate a Paesi come l’Arabia Saudita”, come fanno sapere i portuali genovesi che sono pronti a boicottare l’eventuale imbarco di nuova merce militare. Ipotesi al momento smentita dalla Prefettura per cui imbarcherà solo materiale civile, ma la nave carica di armi rientra nei divieti della legge 185 che vieta il transito dal nostro Paese di carichi destinati a Paesi in guerra.
Il caso del cargo fa discutere associazioni pacifiste, Arci, Cgil e portuali che chiedono la chiusura del porto alla Bahri Yanbu. Su questa scia il senatore Gianluca Ferrara (M5s) ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere la sospensione del transito di armi destinate alla guerra Yemen in cui è impegnata, oltre tutto proprio con bombardamenti sui civili, l’Arabia Saudita.
Questa legge esiste dal 1990. “È la 185 che in questi trent’anni è stata depotenziata e sistematicamente violata”, spiega lo stesso Ferrara in una lettera indirizzata a Le Iene. Il senatore ha depositato un disegno di legge, già sottoscritto da 65 parlamentari: “Prevede più divieti, più controlli, più poteri al Parlamento e una parziale e progressiva riconversione industriale da uso bellico e civile dell’azienda bellica sarda”.
Il ddl intende ripristinare anche il comitato interministeriale abrogato nel 1993 ristabilendo una responsabilità politica sulla concessione delle autorizzazioni e le eventuali sospensioni. “Vieteremo la vendita a quei Paesi che non hanno firmato il Trattato sul commercio delle armi del 2013, e il divieto verrà esteso anche ai nostri alleati”, conclude Ferrara. “L’obiettivo è far sì che anche quando non ci sia una volontà politica, la legge sia chiara e possa fermare nuove e vecchie autorizzazioni”.
A quanto pare però il governo avrebbe altre priorità. "Siamo contro la vendita di armi all'Arabia saudita, manca solo la formalizzazione della decisione", ha detto il primo ministro Conte. Ma questa formalizzazione non è ancora arrivata, come emerge dalla Relazione del Governo al Parlamento sulle esportazioni di armamenti relative all'anno 2018.
Non sarebbe quindi stata posta in atto alcuna misura restrittiva, né la sospensione delle forniture concesse durante il governo Renzi né il divieto a nuove autorizzazioni. E questo nonostante diverse risoluzioni del Parlamento europeo abbiano esplicitamente chiesto l'embargo di armamenti nei confronti dell'Arabia saudita e recentemente anche degli Emirati arabi uniti, visto il loro impegno nella guerra in Yemen. Richiesta di sospensione dell'invio di armamenti raccolta invece da diversi Paesi, come Germania, Paesi Bassi e Belgio. Mentre in Italia da cinque mesi ci sono ben due risoluzioni sulla guerra in Yemen chiuse nel cassetto della Camera dei deputati, precisamente nella commissione Esteri. La discussione viene continuamente rinviata.
Secondo alcune indiscrezioni e foto scattate a bordo della nave Bahri Yanbu parte del carico sarebbe costuito dai blindati americani MaxxPro dei quali ci siamo occupati ampiamente nel servizio di Giulia Innocenzi sottolineando come attraverso gli Emirati Arabi Uniti, alleati dei sauditi nella guerra in Yemen, questi possano finire a far parte degli arsenali in mano ad Al Qaeda, utilizzati contro gli yemeniti.
Naturalmente noi continueremo a seguire la rotta della nave e a tenervi aggiornati.