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Iptv, blitz anti pezzotto: 700mila utenti rischiano 25mila euro di multa

È stata sequestrata e oscurata la più grande piattaforma pirata: Xtream Codes. Tramite il pezzotto, 5 milioni di italiani avrebbero accesso a tutti i canali a pagamento in maniera illegale. Della Iptv ci siamo occupati anche noi de Le Iene con Alessandro di Sarno

Pronti a vedere Atletico Madrid-Juventus di Champions League con un sistema illegale? Attenzione, potrebbe non funzionare. Non solo, i rischi di multe salate sono sempre più concreti per tutti gli utenti del pezzotto, il dispositivo che permetterebbe a oltre 5 milioni di italiani di visionare tutti i canali a pagamento in cambio di un abbonamento low cost pirata. Di questo sistema vi abbiamo parlato con il servizio di Alessandro Di Sarno che vedete qui sopra. 

Questa mattina la Guardia di Finanza ha sequestrato e oscurato la più grande piattaforma pirata: Xtream Codes. L'organizzazione avrebbe permesso a moltissimi italiani di visionare tutti i canali a pagamento in cambio di un abbonamento low cost ad appena 15 euro al mese.

Secondo gli inquirenti i pirati trasformavano il segnale televisivo in un flusso di dati digitali in grado di viaggiare via computer, quindi inviavano questo flusso alle rivendite che proponevano il pacchetto in vendita all'utente finale. Secondo le Fiamme gialle sarebbero circa 6mila le persone che hanno perso il posto di lavoro a causa del pezzotto.

Famiglie, imprese e forse perfino hotel tramite questo dispositivo hanno captato il segnale per vedere partite, film e fiction. Lo stesso sito che è stato oscurato avrebbe venduto anche un abbonamento speciale a 59 euro: non solo garantiva di vedere i contenuti tv piratati, ma anche di rivendere il servizio ad altre persone. Così si sarebbe creata una catena infinita di piccoli distributori dei canali televisivi che trattenevano per sé una percentuale dei ricavi.

Quando è scattato l'oscuramento del sito pirata, oltre 700mila utenti erano online. Ora rischiano il carcere da 6 mesi a tre anni e una multa fino a 25mila euro. Gli investigatori potranno risalire a loro tramite gli indirizzi ip e le carte di pagamento con cui hanno acquistato gli abbonamenti.

Stamattina è finito in manette uno degli artefici della piattaforma che aveva con sé 110mila euro in contanti, molte criptovalute e attrezzature informatiche. Sono otto gli ordini europei di indagine nei confronti di una associazione a delinquere a carattere transnazionale emessi dalla procura di Napoli ed eseguiti in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria.

Solo una decina di giorni fa, la Guardia di Finanza di Brescia ha individuato e bloccato 114 siti Internet che consentivano soprattutto streaming illegali.

Nella pirateria il giro di profitti illeciti, legati spesso alla criminalità organizzata, nel 2018 avrebbe superato i 700 milioni di euro. Come ci ha raccontato nel suo servizio Alessandro Di Sarno che si è messo sulle tracce di una delle aziende che gestisce questi traffici. A farla da padrona in Europa è l’Olanda, dove si appoggiano la metà dei flussi destinati al nostro Paese.

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