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Marco Pantani, a 15 anni dalla morte si riaprono le indagini? | VIDEO

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La leggenda del ciclismo Marco Pantani è morto il 14 febbraio 2004 in circostanze che, nonostante il caso sia stato chiuso come morte da overdose di cocaina, sollevano ancora molti dubbi. A distanza di 15 anni, le testimonianze raccolte da Alessandro De Giuseppe potrebbero far riaprire il caso

Esattamente 15 anni fa, il 14 febbraio 2004, Marco Pantani viene trovato morto in una stanza dell’Hotel Le Rose di Rimini. Il campione di ciclismo, vincitore di Giro d’Italia e Tour de France nel 1998, squalificato per livelli di ematocrito troppo alti rilevati nelle analisi di Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999 (clicca qui per il servizio, sempre di Alessandro De Giuseppe, sui molti dubbi anche su questa storia). Aveva 34 anni.

Nonostante la giustizia abbia chiuso il caso come morte per overdose da cocaina, a distanza di anni sono ancora molti i punti che non tornano nella dinamica che avvolge la sua morte. Abbiamo evidenziato questi dubbi nel servizio di Alessandro De Giuseppe di ottobre 2018. A cominciare dal lavandino del bagno, che nel filmato della scientifica è chiaramente attaccato al muro, ma che tre testimoni entrati prima della polizia dicono di aver visto a terra, fino alla pallina di coca accanto al corpo di Marco che i soccorritori affermano di non aver mai visto. 

E sono solo alcune delle incongruenze che gettano ombre sulla ricostruzione della morte del ciclista (clicca qui per leggere tutti i dubbi).

Per la giustizia c’è però una verità inoppugnabile: Marco nella sua stanza d’hotel era solo e nessuno poteva entrare o uscire da lì senza essere visto. Quindi solo lui può essere stato la causa della sua morte. E’ proprio questa verità che potrebbe essere messa in discussione dalle testimonianze raccolte da Alessandro De Giuseppe nel servizio del 13 febbraio 2019.

Non solo Marco poteva uscire ed entrare dall’hotel utilizzando una porta secondaria che dava sui garage (come vi abbiamo raccontato in un precedente servizio), ma, secondo il titolare di un bar poco distante, Pantani il giorno prima sarebbe andato a prendere un caffè nel suo locale.

C’è inoltre la clamorosa testimonianza di un ragazzo secondo cui  Marco i giorni prima della morte avrebbe dormito in un altro hotel e chiacchierato con altre persone, tra cui una ragazza.

Di questo nelle inchieste non risulta nulla, ma se fosse vero metterebbe in discussione la tesi che nei giorni prima della morte Marco fosse isolato e non avesse visto nessuno.

A confermare questa versione è anche una prostituta, che racconta alla Iena che una sua amica e collega sarebbe stata con il ciclista il giorno della sua morte.

“Io voglio arrivare alla verità”, dice Tonina, la mamma di Marco, ad Alessandro De Giuseppe. “Sono 14 anni che lotto, ho speso un capitale ma non me ne frega niente. In onore di Marco voglio arrivare alla verità”.

Guarda qui sotto l’ultimo servizio di Alessandro De Giuseppe dedicato alla morte di Marco Pantani. 

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