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Roma, 5 nel mirino per le 132mila multe da Ztl cancellate ai vip

La Guardia di Finanza ha bussato alla porta di 5 dipendenti del Comune di Roma che avrebbero cancellato oltre 130mila multe da Ztl a personaggi famosi della politica e dello spettacolo procurano un danno erariale di 17 milioni di euro. Anche noi de Le Iene ci siamo occupati di “multopoli” con Roberta Rei

Oltre 132mila multe da Ztl cancellate a personaggi famosi della politica e dello spettacolo tra il 2008 e il 2015 per un mancato introito di 17 milioni di euro di cui ora devono rendere conto 5 dipendenti del comune di Roma. C’è uno sviluppo nel caso “multopoli”, di cui anche noi de Le Iene vi abbiamo parlato. Roberta Rei ha ricostruito quanto accaduto negli ultimi anni ascoltando la testimonianza di Emma Coli, la dipendente che per prima ha denunciato tutto, come potete vedere nel servizio qui sopra.

Nelle ultime ore, la Guardia di Finanza ha chiesto chiarimenti di questo “sistema illecito” a Pasquale Pelusi, l'ex dirigente delle Risorse Economiche del Comune di Roma. Il primo che ha ricevuto la segnalazione della dipendente, ma anziché approfondirle avrebbe richiesto la revoca dal suo incarico.

La Finanza ha bussato alla porta anche della dirigente Patrizia Del Vecchio e a quelle delle impiegate Laura Cirelli, Maria Rita Rongoni e Antonella Bocci. Tutti e cinque sono accusati di aver annullato multe e cartelle di pagamento destinate a forze di polizia, ministeri ed enti istituzionali.

Emma Coli alla nostra Roberta Rei ha ricostruito quanto accaduto negli ultimi anni. Era il 2011, quando ha ricevuto la richiesta di annullare alcune sanzioni a precise categorie di persone con il rischio però di creare una divisione tra “cittadini di serie B” che devono rispettare il codice della strada e “cittadini di serie A” che possono fare più o meno quello che vogliono. La richiesta arriva dal suo superiore, Pelusi.

Emma Coli propone di fare le cose seguendo le regole. “Chiunque riceve una multa può fare ricorso e chiedere che la sanzione venga annullata, ma l’annullamento di tutte le multe destinate a una targa specifica non va bene”. Pelusi risponde con una mail dove oltre a lei ci sono in copia tutti i suoi colleghi in cui definisce “stronze” le proposte di Emma.

Le multe non venivano solo archiviate, venivano proprio cancellate dal sistema informatico. E a farlo sarebbe stato lo stesso Pelusi. Dopo questa segnalazione Emma riceve un’altra mail dove il suo capo definisce “stupida” la segnalazione, perché lui in qualità di direttore poteva farlo. A questo punto Emma Coli avvisa l’allora sindaco Marino che però non risponde. In compenso a Emma arriva una denuncia penale per calunnia e diffamazione, poi archiviata perché le sue segnalazioni erano nell’interesse dell’amministrazione e nell’esercizio delle sue funzioni.

Arriva il 2014 e stremata Emma decide di rivolgersi alla Corte dei Conti e così scoppia lo scandalo Multopoli nel quale vengono indagate 197 persone. Dalle indagini emerge che il comune non avrebbe incassato multe per un valore di almeno 16 milioni di euro.

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