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Pirateria e revenge porn: ecco come bloccarli | VIDEO

La onlus La Caramella Buona, con lo studio legale Bernardini De Pace, ha attivato un numero verde per far partire il cosiddetto “metodo M”, che consente di bloccare e rimuovere i contenuti illegali di pirateria online, revenge porn e pedo-pornografia. Un metodo di cui vi abbiamo già parlato con la rimozione dei video hot di Tiziana Cantone, di cui ci ha parlato Roberta Rei

Siete vittime di revenge porn, pirateria e pedo-pornografia? Da oggi potete chiamare il numero verde 800.830.860, per chiedere che al vostro caso sia applicato il cosiddetto “Metodo M”.

Ve ne abbiamo già parlato a proposito dell’opera instancabile della onlus “La Caramella Buona” contro pornografia minorile, revenge porn e contenuti pirata.

Il "Metodo M" si basa sul sistema previsto dalla legge federale statunitense in difesa delle opere d'ingegno, che permette di individuare in rete le violazioni. Dopo questo passaggio sarà possibile ottenere dagli Stati Uniti la prova dell’illecito, individuare i responsabili e infine chiedere alla Corte federale il risarcimento dei danni. Un risarcimento possibile, ed è forse la vera rivoluzione, anche nei confronti delle compagnie che hanno permesso la diffusione illecita delle opere, fornendo servizi o affittando i loro server ai siti illegali.

Un metodo scelto in queste ore da numerosi artisti, a partire dal celebre paroliere Mogol, che ha fatto bloccare oltre 4000 violazioni dei suoi brani, di cui il 70% riguardanti le canzoni scritte con Lucio Battisti.

"Finalmente  una soluzione che permette a tutti gli autori, produttori e vittime del web, di difendersi, raccogliendo le prove necessarie affinché i colpevoli  rispondano dei danni e non continuino a danneggiare le opere musicali, letterarie, televisive e cinematografiche", ha spiegato Mogol.

Un metodo che allunga i suoi “tentacoli” anche in Italia, perché una volta avviata la pratica di segnalazione il team inoltra una copia anche alla Polizia Postale del nostro Paese, in modo che possano individuare i responsabili sul suolo italiano.

Un sistema già utilizzato, come vi abbiamo raccontato, anche per bloccare i video di revenge porn che hanno portato alla morte della giovane Tiziana Cantone, di cui Roberta Rei vi ha raccontato la tragica vicenda intervistando la mamma (nel servizio che potete rivedere sopra).

 

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