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News | di Nina Clerici |

L'editore “fascista” di Salvini: “Il Salone mi risarcisca, così ne faccio uno davvero libero”

Dopo l’esclusione, Francesco Polacchi e la sua casa editrice Altaforte querelano il Salone del Libro. Cosa ci vuol fare con quei soldi? Glielo abbiamo chiesto, dopo la nostra prima visita con Fliippo Roma a lui e al vicepremier

Il Salone ora vorrebbe farselo da solo. Francesco Polacchi, editore di Altaforte, la casa editrice vicina a CasaPound che ha pubblicato il libro intervista di Chiara Giannini “Io sono Matteo Salvini”, chiede i danni al Salone del Libro e ha anche un suo progetto per “vendicarsi”. 

Il suo legale, l’onorevole Maurizio Paniz, sta procedendo nei confronti della kermesse di Torino per l’esclusione di Altaforte dall’edizione del 2019 dopo infinite polemiche, come vi abbiamo raccontato anche noi con Filippo Roma nel servizio che vedete qui sopra.

La richiesta è quella di “risarcimento dei danni economici e morali”, ci dice Francesco Polacchi, l’editore di Altaforte, che in quei giorni di metà maggio dichiarò in radio a La Zanzara: “Io sono fascista. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”. 

“'Io sono Matteo Salvini' è un libro che poteva sbancare. Sì, c'è stato un certo successo ma il danno c'è stato, soprattutto a causa della censura”, sostiene oggi parlando con noi al telefono. “Abbiamo avuto il rifiuto di alcuni librai di esporlo: 120 librerie della Feltrinelli si sono rifiutate di averlo sugli scaffali. Eravamo pronti alle polemiche, ma non a questo livello allucinante di cattiverie. C’è addirittura chi sui social ha scritto che voleva venire a Torino per tirarci le molotov…”. 

Insomma, quanto vuole di “risarcimento” e, nel caso, con quei soldi che ci farebbe? “La causa civile andrà avanti e per ora abbiamo fatto una richiesta di mediazione obbligatoria e, se non ci piacerà la loro proposta allora saremo noi a farne una, ma per il momento non vi è alcuna somma richiesta da parte nostra”.

D’accordo, la cifra non c’è ancora. Ci dice almeno cosa ci farebbe con i soldi del risarcimento? “L’idea che mi balena è quella di organizzare una fiera editoriale indipendente, aperta a tutti e a tutte le idee”. 

E non è finita: dopo il vicepremier, Polacchi punta per il futuro a Berlusconi con la formula del libro-intervista “sulla falsa riga di quello di Salvini, ma una cosa ben organizzata, un lavoro a 4 mani. Vi do anche il titolo di questo articolo: ‘Dopo richiesta di risarcimento, Polacchi chiama Berlusconi’”. 

Anche con Filippo Roma, era stato al gioco delle battute. La Iena gli fa notare la contraddizione di aver parlato di “censura” per l’esclusione dal Salone con l’ apprezzare un regime politico, quello fascista, che ha praticato costantemente e violentemente proprio la censura. Filippo Roma la riassume così: “Ma non è che più che camerata sei un compagno?”. E lui scoppia a ridere. Quello che invece non fa proprio ridere sono le immagini del passato di lui con una spranga in mano che abbiamo mostrato nello stesso servizio.

Filippo Roma è andato a parlarne anche con Matteo Salvini (clicca qui per vedere cosa ci ha risposto sull’apologia del fascismo).

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