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Riina, abbiamo chiesto il pizzo alla figlia Lucia! | VIDEO

Corleone by Lucia Riina è il nuovo ristorante parigino della figlia del capo dei capi di Cosa Nostra. Visto che sfrutta le “atmosfere mafiose” per guadagnare, Alessandro Di Sarno ha provato a chiederle il pizzo. Ed è finita con tanto di morso alla Iena

AGGIORNAMENTO (06.09.2020). Sogno svanito per Lucia Riina. Il bistrot di Parigi ha cessato l’attività. Mentre lei per alcuni sarebbe tornata a Corleone e per altri si sarebbe trasferita in Canada. 

 

Lucia Riina è la figlia piccola di uno dei boss mafiosi più famosi e sanguinari della storia, Totò Riina da Corleone. Lucia oggi, assieme al marito Vincenzo Bellomo, gestisce un ristorantino siciliano a Parigi.

La coppia nella romantica ville lumiere trascorre una vita tranquilla, dove il loro nome non ha il peso che avrebbe in Italia e dove i cattivi ricordi sono lontani.

Lontani ma non lontanissimi perché il ristorante si chiama “Corleone by Lucia Riina”, un nome che ha scatenato molte polemiche perché unisce al cognome del padre Totò anche il quello del paese da cui vengono i Corleonesi, il clan che ha dominato la mafia anche con Bernardo Provenzano.  Dato che lei ha deciso di fare soldi con queste “atmosfere”, Alessandro Di Sarno ha deciso renderle pan per focaccia e andare a chiederle il pizzo.

Nulla è lasciato al caso e per essere più credibile Di Sarno si fa istruire proprio dall’ex pm antimafia Antonio Ingroia sulle regole da seguire per estorcere denaro.

Primo: non si chiede in modo diretto. Meglio usare perifrasi quali “come vanno gli affari, problemi, la famiglia”. Secondo: “Chiedere un aiuto per la famiglia dei carcerati”. Terzo: “Per stare tranquilli nel quartiere dovete mettervi in regola, noi vi proteggiamo”.  Quarto: “Una cosa importante è non minacciare, meglio usare un tono amichevole, ma comunque chiedere i soldi”.

Dopo il training con Ingroia si parte per la missione vera e propria. Riusciamo a parlare direttamente con Lucia e le spieghiamo che prima di lei a gestire quel ristorante c’erano dei russi che ora hanno perso il lavoro, quindi a Pasqua e Natale bisogna mettersi in regola. Il marito si infastidisce e dice di parlare con il proprietario del ristorante perché “in siciliano quello che abbiamo detto significa qualcosa di brutto”.

Di Sarno lo fa ma si scontra con un uomo che non si fa per niente intimorire, anzi lo zittisce e lo caccia dal locale.

Non ci resta che fare i complimenti a tutti per non essersi piegati al pizzo. Il proprietario è un uomo navigato che ci spiega l’assurdità di chiedere il pizzo a Parigi. Vincenzo, il marito di Lucia Riina, invece esce dal locale urlando che siamo delle “teste di minchia” e parte con una rincorsa con tanto di morso al nostro Alessandro Di Sarno.

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